Kiev vota a favore della legge che vuole eliminare la Chiesa ortodossa legata a Mosca
Nella completa indifferenza dell’opinione pubblica occidentale, Il 20 agosto il parlamento ucraino ha approvato un progetto di legge che prevede la messa al bando della chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca. L’accusa? Essere, appunto, legata a Mosca.
“Il parlamento ha messo fuori legge una filiale in Ucraina del nostro aggressore”, ha scritto su telegram la deputata Iryna Guerachtchenko. La legge è stata approvata con 265 voti a favore (il minimo richiesto era 226).
“Non può esserci una chiesa moscovita in Ucraina”, ha dichiarato il capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, Andrij Jermak.
La legge, che entrerà in vigore dopo la ratifica del presidente Volodymyr Zelenskyj, concede alle comunità nove mesi di tempo per “tagliare i legami con Mosca”.
Secondo alcune stime, la chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca dispone di circa novemila parrocchie in Ucraina, circa cinquecento in più della chiesa ortodossa ucraina.
Il patriarcato di Mosca ha reagito all’approvazione della legge definendola “illegale”: “Si tratta di un atto illegale che costituisce una flagrante violazione dei diritti umani e del principio della libertà di coscienza”, ha dichiarato Vladimir Legoyda, portavoce del patriarcato di Mosca.
La maggior parte degli ucraini è di fede cristiana ortodossa, ma sono divisi in un ramo tradizionalmente legato alla Chiesa ortodossa russa, la Chiesa ortodossa ucraina, e una Chiesa ortodossa indipendente dell’Ucraina, riconosciuta dalla gerarchia ortodossa mondiale dal 2019. Prima dell’indipendenza, in Ucraina esisteva solo la Chiesa ortodossa russa-Patriarcato di Mosca, totalmente integrata nel Patriarcato moscovita. Nel 1990 le Chiese sono diventate tre: oltre alla russa fedele a Mosca, la neonata Chiesa ortodossa dell’Ucraina-Patriarcato di Kyiv, fondata nel 1992 dal metropolita Filarete, e la Chiesa ortodossa autocefala ucraina, ristabilita nel 1990 dopo essere stata fondata nel 1921 e sciolta nel 1936 dai sovietici.
La Chiesa ortodossa ucraina sostiene di aver rotto i legami con Mosca dopo l’invasione del febbraio 2022, ma Kiev lo mette in dubbio ed ha avviato decine di procedimenti penali, alcuni per tradimento, contro i chierici.
Il portavoce del patriarcato di Mosca ha detto che il disegno di legge crea “una base giuridica per la liquidazione totale delle parrocchie della Chiesa ortodossa ucraina canonica, la comunità religiosa che unisce la maggioranza degli ucraini”.
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Nella foto (Sergei Supinsky, Afp) fedeli della Chiesa ortodossa ucraina legata al patriarcato di Mosca pregano per le strade di Kiev