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Storia di Mary e Jeremy. Due cuori e un pallone da basket

La blasfema cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi e la non meno inquietante cerimonia di chiusura hanno lasciato l’amaro in bocca a tanti di noi che amano lo sport. Ma non sarebbe giusto cedere alla tentazione di allontanarsi da questo mondo, come se tutto fosse perduto. Lo sport continua a regalare anche belle storie di fede, come quella che qui raccontiamo e che riguarda la pallacanestro.

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Il basket ha fatto parte della vita di Jeremy e Mary Minick fin da quando erano bambini. Da studenti, giocavano al Christendom College, e fu lì che si videro per la prima volta. Fu sempre lì che più tardi iniziò la storia d’amore che li ha portati al matrimonio. E ora entrambi sono allenatori di pallacanestro per il Christendom: Jeremy allena i ragazzi, Mary le ragazze.

Che cosa li spinge a questo lavoro? La risposta è pronta: “Il desiderio di restituire ciò che hanno ricevuto e di guidare gli studenti-atleti verso Cristo”.

Jeremy, originario di Asheville, nel North Carolina, ha scelto il Christendom College perché i suoi tre fratelli maggiori studiavano lì e ha voluto fare come loro. Nel caso di Mary, la scelta è nata dalla consultazione della The Newman Guide to Choosing a Catholic College, una guida ai college cattolici, quando il Christendom di Front Royal, in Virginia, le è sembrato il posto ideale per studiare.

Una volta lì, entrambi hanno giocato a pallacanestro nelle rispettive squadre, trascorrendo ore e ore al St. Louis Crusader Gymnasium per allenarsi e competere. Fu durante quelle lunghe ore che i due si incrociarono per la prima volta. Il resto, come si dice, è storia.

Dopo essersi laureati e sposati, Jeremy ricevette una chiamata dal college per allenare la squadra di basket. E un anno dopo la stessa cosa avvenne per Mary. Così si sono ritrovati di nuovo su quel campo che li aveva visti come giocatori, ma questa volta in veste di coach.

“Lo sport ha avuto un ruolo enorme nelle nostre vite e gli allenatori hanno avuto un’influenza importante su di noi”, afferma Jeremy. “E quando ricevi così tanto, ti senti chiamato a restituire. Esattamente ciò che abbiamo deciso di fare”.

Essere allenatori non è facile. Occorre lavorare diligentemente con ogni giocatore per aiutarlo a diventare la migliore versione di sé stesso, il tutto aiutando a formare una squadra coesa e vincente. Lungo il percorso vanno spesso prese decisioni difficili, sia per i singoli sia per la squadra nel suo complesso. E i Minick non prendono questa responsabilità alla leggera. Nel loro lavoro mettono il massimo impegno, ma allo stesso tempo devono occuparsi della loro famiglia, con quattro bambini piccoli: un altro lavoro a tempo pieno.

Perché lo fanno?

“Il nostro obiettivo”, spiega Mary, è aiutare ragazzi e ragazze a diventare uomini e donne migliori. Li sfidiamo a impegnarsi nel basket perché imparino lo spirito di sacrificio e a diventare competitivi perché imparino che cosa serve nella vita”.

Mary dice che le piace vedere le sue giocatrici assumersi responsabilità, sia in campo sia fuori. “Mi piace accompagnarle in questo viaggio dall’essere bambine a diventare donne”

Per Jeremy, la soddisfazione più grande viene dal vedere i risultati del buon esempio. “Non chiedo mai ai miei giocatori di fare cose che io stesso non sarei disposto a fare. Amo allenare perché il basket diventa il mezzo per la crescita dei miei giocatori e anche mia”.

I risultati ottenuti da quando i Minicks sono stati nominati allenatori delle squadre di basket maschile e femminile parlano da soli.

Dal momento in cui Jeremy ha preso il comando, la squadra maschile ha visto un miglioramento immediato. Quest’anno la squadra ha vinto l’Eastern States Athletic Conference Championship e Jeremy è stato nominato allenatore dell’anno.

Stesso discorso per la squadra femminile. L’anno scorso, Mary l’ha condotta al miglior record nella sua storia del programma, con venti vittorie e sei sconfitte e la prima ammissione al campionato nazionale.  Alla fine del 2023 anche Mary è stata nominata allenatrice dell’anno della New South Athletic Conference, ma invece di sedersi sugli allori si è impegnata ancora di più, e il risultato non è mancato: quest’anno per il college è arrivata la prima vittoria nel campionato nazionale di basket femminile nella storia della scuola.

Questi successi rappresentano certamente traguardi importanti, ma i Minick tengono a sottolineare che sarebbero privi di significato senza la fede condivisa che sta al centro dell’essere uno studente-atleta e un allenatore in questo college. Lo sport come mezzo di crescita per avvicinarsi a Cristo, ecco il senso di tutto.

“I giocatori”, dice Jeremy, “condividono la stessa fede e gli stessi valori. La passione per lo sport è espressione della passione per la fede cattolica”.

Aggiunge Mary: “Il nostro matrimonio, la nostra famiglia, il nostro amore e la nostra vita sono una testimonianza potente. E ringraziamo sempre per questi doni”.

Fonte: ncregister.com  

Nella foto, la famiglia Minick al completo, a bordo campo

 

Aldo Maria Valli:
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