Lettera / A proposito del controllo orwelliano voluto da Starmer
di Andrea Carancini
Caro Aldo Maria Valli,
ho letto l’articolo pubblicato da Duc in altum [qui] circa il “controllo orwelliano” imposto dal premier laburista Keir Starmer sui suoi infelici concittadini britannici. Devo dire a tal proposito che questo comportamento ha un antefatto: mi riferisco al controllo orwelliano esercitato negli anni scorsi dallo stesso Starmer sul partito da lui diretto.
Ricordo che Starmer è riuscito a far cacciare dal partito l’allora segretario Jeremy Corbyn con la ridicola (ma a quanto pare efficace) accusa di “antisemitismo”. E prima della cacciata di Corbyn sono stati innumerevoli gli iscritti al partito (e simpatizzanti pro Palestina) allontanati con la medesima accusa, in seguito a una sorveglianza di massa esercitata da appositi controllori sui messaggi social postati dagli iscritti.
I controllori in questione erano (e sono) quelli di una particolare fazione del Labour: i cosiddetti “Labour Friends of Israel”. Sono stati questi ultimi a premere affinché Corbyn e i suoi simpatizzanti venissero allontanati. E con Starmer hanno trovato la sponda ideale.