Caro Aldo Maria…
di Aurelio Porfiri
Caro Aldo Maria,
pensando alle cose che andiamo dicendo in questi ultimi tempi su come affrontare la crisi nella Chiesa ritengo che dobbiamo sempre precisare che è crisi nella Chiesa, non della Chiesa, perché, come noi spesso diciamo, fortunatamente essa non è nelle mani degli uomini, ma di Dio.
Mentre ascoltavo il Vangelo che veniva proclamato nella messa, un testo preso dal Vangelo di Giovanni, mi ha colpito soprattutto il passaggio in cui si dice che “molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui”. “Disse allora Gesù ai dodici: volete andarvene anche voi? Gli rispose Simon Pietro: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
A me sembra che quella domanda – volete andarvene anche voi? – Gesù la rivolga anche a tutti noi, e la nostra risposta non può che essere quella di Pietro e con Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.
Pietro non è un superuomo, è lo stesso che Gesù chiama “satana”, è lo stesso che lo tradirà. Quindi, per quanto il carisma dato al papa sia certamente importante, non fa di lui un essere mitico. Anzi, malgrado i suoi limiti, Gesù affida proprio a lui e ai suoi successori la sua Chiesa. Affidare non significa che gliela regala, ma che gliela offre in custodia. Pensa il compito tremendo di dover poi rendere conto a lui in persona del modo in cui la Chiesa è stata custodita!
Tu sicuramente conosci bene padre Pio, o san Pio. Conosci la sua storia e sai come egli fu a un certo punto perseguitato nella Chiesa, da parte del Sant’Uffizio. Alcuni si spingono a vedere un’ostilità anche da parte di Giovanni XXIII, sebbene se un libro di Stefano Campanella, Oboedentia et pax, sembri smentire questa ipotesi.
In ogni caso, padre Pio rimase in quella Chiesa che non lo vedeva di buon occhio. Pensa a quanti fedeli avrebbero seguito padre Pio se avesse voluto creare un movimento quasi indipendente, eppure non lo ha mai fatto.
Costa, caro amico mio, stare accanto a Pietro che è imperfetto e che per paura tradisce il suo Maestro. Ma noi non rispondiamo direttamente a Pietro. Egli è solo un mediatore, un pontefice, verso il suo e nostro Signore, e dobbiamo continuare a credere che le sue parole sono le sole parole di vita eterna.
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