Pessime abitudini in chiesa / 18
di Liliana De Angelis
Caro Valli,
prendo spunto dal quindicesimo post sulle pessime abitudini in chiesa [qui], in cui si parla dei foglietti per la messa, utilizzati talvolta come ventagli.
Al di là dell’utilizzo inopportuno, se proviamo a riflettere vediamo che i foglietti rivelano tanto di quello che è diventata la Chiesa oggi.
Nonostante non sia chiaro ai più cosa sia la santa messa, con il foglietto il fedele viene incentivato a seguire passo passo ogni parola, come se non si trattasse del mistero dei misteri. La chiesa post conciliare infatti vuole una messa chiara, comprensibile, dinamica, nella quale i fedeli siano coprotagonisti, non si annoino e siano attivi principalmente nella lettura, chi per proprio conto seduto sul banco e chi al microfono, in quello che resta del presbiterio, l’area un tempo riservata al clero e delimitata dalla balaustra.
Tutte le parti liturgiche sono scritte, dall’inizio alla fine, finanche le preghiere di base che, in ragione del tempo che scorre e dell’esigenza della Chiesa moderna di stare al passo con il mondo, hanno subìto aggiornamenti.
Con i foglietti della messa la chiesa riformata ha semplificato la vita terrena ai fedeli, sollevandoli dalla conoscenza del calendario liturgico, dall’acquisto di un messale (che tanto sarebbe utile consultare anche a casa), dal ricordare a memoria una preghiera, dal sapere quando stare seduti o quando stare in piedi o quando inginocchiarsi, semmai qualcuno ancora si inginocchi.
I fedeli, anche quelli più tiepidi, trovano le “istruzioni per l’uso” sui banchi o su un tavolino apposito. Non devono fare altro che prendere il foglietto e leggere. L’eventualità poi di riuscire a raccogliersi in silenziosa preghiera – non distolti dalle spesso stonate e melense canzonette di sottofondo – non è di fondamentale importanza. Ciò che conta è partecipare all’assemblea, alzando le mani alla recita del rinnovato Padre nostro o stringendosele inneggiando alla pace.
Annovero, dunque, il foglietto della messa, anche quando non utilizzato impropriamente, nella lista delle brutture della messa riformata. È un’inutile didascalia che distrae e distoglie i fedeli dai veri intenti e dalle vere finalità della santa messa: l’adorazione, il ringraziamento, l’espiazione, la richiesta di grazie, azioni che non necessitano di un foglietto d’istruzioni, ma di raccoglimento, silenzio e musica sacra consona e dignitosa.
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Pessime abitudini in chiesa / 1
Pessime abitudini in chiesa / 2
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