di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
è appena terminato l’ennesimo viaggio del Papa che conferma il cambio di passo del nuovo pontificato. Dai viaggi apostolici si passa ai viaggi apostatici in cui l’insegnamento degli apostoli non solo viene dimenticato, ma viene completamente stravolto.
Tutte le religioni sono uguali secondo Francesco: sono semplici linguaggi utili a raggiungere Dio. Il sincretismo trova piena applicazione in un indifferentismo religioso che non può non destare sconcerto in qualsiasi credente. La sparata papale è tanto più grave se solo si considera che è stata fatta nel corso di un viaggio in paesi in cui i cattolici sono assoluta minoranza e spesso emarginati: di fatto il messaggio che passa è l’invito a quei coraggiosi credenti a cambiare religione. Chi glielo fa fare di resistere a pesanti discriminazioni quando possono adagiarsi a qualsiasi altra religione come uno straniero che si adegua alla lingua del paese ospitante?
In fondo, per usare un termine caro al pontefice, quei credenti sembrano essere dei necia, degli zucconi che continuano inspiegabilmente a professare la fede cattolica quando potrebbero comodamente adorare il primo idolo a disposizione. E guai a professare la propria fede cattolica in pubblico per non incorrere nel proselitismo, nuovo peccato mortale istituito dalla neo-chiesa in uscita.
Con buona pace degli apostoli, dei martiri e dei missionari che hanno versato il loro sangue per esercitare la più alta forma di carità: non accogliere i migranti o salvaguardare la madre terra (come vorrebbe il magistero attuale) ma annunciare Cristo al mondo.
La coerenza, comunque, non manca a Francesco, e si spiega così perché abbia relegato tra i titoli storici attribuiti al sommo pontefice non solo quello di Vicario di Gesù Cristo, ma anche quello di Successore del Principe degli Apostoli.
Resta da capire fino a quando cardinali e vescovi potranno tacere di fronte a Pietro che abbandona la barca tentando in tutti i modi di lanciarla sugli scogli. Spero per loro che non sia aggiunto al codice penale, dopo l’art. 661 (che punisce l’abuso della credulità popolare), l’art. 661 bis che punisca l’abuso della credulità papale: la condanna sarebbe inevitabile.