E arrivò il peccato contro la sinodalità
Se il sonno della ragione genera mostri, il sonno della fede genera ridicolaggini.
Dal 2 al 27 ottobre 2024 si svolgerà la seconda sessione del sinodo sulla sinodalità. Tema: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». Missione? Ma se il papa ha appena detto che tutte le religioni portano a Dio!
E che cosa faranno i partecipanti prima di dedicarsi alla sinodalità? Una messa? Ma no, non si usa più. Ci sarà invece una «Celebrazione Penitenziale» (le maiuscole sono d’ordinanza) al fine, udite udite, di «disporre i lavori sinodali verso l’inizio di un nuovo modo di essere Chiesa».
E mica bisognerà confessarsi (non si usa più). Bisognerà invece fare una roba tipo il «riconoscersi parte di chi per omissione o azione diventa causa di sofferenza, responsabile del male patito da innocenti e indifesi».
E quali sarebbero i peccati?
Eccoli qua, come da comunicato ufficiale:
peccato contro la pace;
peccato contro il creato, contro le popolazioni indigene, contro i migranti;
peccato degli abusi;
peccato contro le donne, la famiglia, i giovani;
peccato della dottrina usata come pietre da scagliare contro;
peccato contro la povertà;
peccato contro la sinodalità / mancanza dell’ascolto, comunione e partecipazione di tutti.
Beh, solo ideologi di prima categoria potevano farsi venire in mente peccati del genere, specie quello della «dottrina usata come pietre da scagliare contro» e quello «contro la sinodalità».
E poteva forse mancare la pennellata ecumenica? Certo che no. Come ha pomposamente spiegato l’eminentissimo cardinale Mario Grech – che per chi non lo sapesse è il Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo (pure qui le maiuscole sono d’ordinanza) – «anche quest’anno ripeteremo l’esperienza di una preghiera ecumenica, insieme al Santo Padre, ai Delegati Fraterni presenti nell’Aula sinodale (il cui numero è stato significativamente accresciuto da 12 a 16) e a vari altri rappresentanti di Chiese e Comunità Ecclesiali presenti a Roma».
Inoltre (sempre Grech dixit) «per predisporci alla fase finale dell’Assemblea, lunedì 21 ottobre vivremo nuovamente una giornata di Ritiro spirituale. Sarà una sorta di pit-stop, per implorare dal Signore i suoi doni in vista del discernimento sulla bozza del Documento finale».
Come diceva Totò, alla faccia del bicarbonato di sodio!
Buon Dio, avrei un’ideuccia: che ne diresti di approfittare del pit-stop per bucare le gomme di questi palloni gonfiati?