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Tutte le religioni portano a Dio? L’Islam dice di no. E lo spiega ai turisti nelle moschee

Caro Valli,

le recenti, sconcertanti parole del papa sull’uguaglianza di tutte le fedi nel condurre a Dio mi hanno lasciato alquanto perplesso, specie alla luce di ciò che ho potuto constatare in un mio recente viaggio in Turchia.

A Istanbul le moschee sono di libero accesso, a patto di togliersi le scarpe e, per le donne, di velarsi il capo. Al loro interno c’è un’area transennata a cui possono accedere solo i musulmani che vogliono pregare, ma c’è anche un’area accessibile a tutti, dove i turisti possono tranquillamente fare le foto e dove sono stati collocati piccoli bazar con libri e materiale informativo sull’Islam, pubblicati in varie lingue e gratuiti, spesso anche con la presenza di un addetto che invita alla lettura.

Si tratta di pubblicazioni a forte stampo apologetico, rivolte ai non musulmani e pensate sia per difendere l’islam sia per smantellare la veridicità delle altre fedi, a partire dal cristianesimo. Visto che parliamo delle più importanti moschee di Istanbul, frequentate da schiere di turisti, quei testi intendono fare proselitismo, ma quella che voglio sottolineare è la forma mentis: dialogo e convergenze di qualsiasi tipo sono categorie nemmeno prese in considerazione. Al contrario, viene spiegato che esiste una sola verità, l’Islam, ed è su tale verità che occorre misurare e valutare tutto. L’invito esplicito è di abbracciar totalmente la fede islamica, senza ulteriori tentennamenti. Infatti, che senso ha continuare a indugiare nel falso?

Si tratta di un’impostazione teologica alla quale noi cattolici non siamo più abituati (si pensi al continuo invito del papa a non fare proselitismo), ma che certamente ha senso. Se sei convinto della verità della tua fede, perché non dovresti proclamarla e dire apertamente che la verità non può essere in tutte le fedi?

Emerge la stridente differenza tra l’attuale orientamento del papa, secondo cui Dio stesso ha voluto le diverse religioni perché tutte sono un “linguaggio” della salvezza, e il mondo musulmano che invece conserva le idee ben chiare sulla verità e sull’impossibilità, anche logica, di estenderla a tutte le religioni.

Nella Mosche Nuova mi è stato consegnato un volantino, in inglese, in cui si spiega perché Gesù è solo un profeta di Allah. Ho trovato poi un piccolo libro in italiano, dal titolo «Il Corano e la Bibbia», dove si legge: «Ciò che è giusto (Haq), l’opposto di ciò che è sbagliato, è solo la verità. Perché Allah dice: “Oltre la verità cosa c’è, se non l’errore?” (Yunus, 32). I sistemi di credenza diversi dalla Vera Religione, anche se sono chiamati religioni, sono credenze corrotte. La religione veritiera e valida agli occhi di Allah è la Vera Religione. La Vera Religione è la religione divina e la sua fonte principale è il libro divino… La religione non è un mezzo di intrattenimento come lo sport. La religione è una necessità e il futuro dell’uomo dipende da essa».

Immaginiamo che cosa succederebbe se nelle nostre principali basiliche venisse distribuito materiale per spiegare che solo quella cattolica è la vera fede e che non esiste altra via di salvezza al di fuori di Gesù! Ma, come sappiamo, è un’ipotesi molto remota. Anzi, impensabile.

Un lettore di Duc in altum

Aldo Maria Valli:
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