Lettera di una maestra / Per una scuola alternativa a quella “democratica”

di Maria Chiara Nordio

Caro Aldo Maria Valli,

ho seguito un suo recente intervento nel quale caldeggiava opere concrete che rimettano Dio al centro e ho pensato subito a quella che considero la sorella gemella della chiesa, cioè la scuola.

Nei giornali quotidiani fanno capolino, di tanto in tanto, articoli che si occupano della salute della scuola, delle difficoltà degli alunni, degli stipendi inadeguati dei professori, delle necessità inascoltate dei genitori.

Nessuno però tocca il cuore di quella che considero la quaestio magna. Nessuno deve arrivare alla risposta esatta, nessuno deve dire la verità sull’origine di tutti i problemi della società. Nessuno deve collegare il degrado della società occidentale moderna al fatto che, a un certo punto, si è deciso di smettere di insegnare ai fanciulli sia a scuola sia altrove la capacità di distinguere il vero dal falso, il giusto dall’ingiusto, il bene dal male. Nessuno deve avere la soluzione per risolvere il problema scuola.

Ognuno dà la sua ricetta fatta di tante piccole modifiche sugli “ingredienti”, poi provano a “fare la torta” ma non gli riesce mai.

La questione scuola, a mio avviso, è una scuola: ha smesso di mettere Dio al centro.

L’offerta formativa della scuola pubblica di oggi, e qui mi riferisco alle Indicazioni nazionali e ai libri di testo in circolazione, non già ai singoli docenti, a mio avviso è davvero povera. Essa trae origine dall’ideologia del “bambino competente”, concetto elaborato da Maria Montessori e sviluppato nell’altro concetto de “invece il cento c’è” coniato da Loris Malaguzzi. Questo approccio ha riportato la scuola a una “concezione tolemaica” rifiutando la rivoluzione copernicana che poneva correttamente al centro il sole, cioè Dio. In concreto, mettere al centro il bambino soddisfa pienamente i criteri del nuovo umanesimo cancellando Dio e la verità.

La scuola efficace non può essere democratica, e al centro deve rimettere il maestro.

Le pedagogie diffuse dal dopoguerra si pongono l’obiettivo di migliorare la vita sociale delle future generazioni generalizzando l’idea malsana di rendere assolutamente “democratico” tutto, persino la scuola. Tuttavia in Italia il promesso miglioramento culturale e l’avanzamento delle relazioni sociali non solo non sono stati prodotti ma, dopo cinquant’anni, vediamo un generale e persistente degrado culturale e sociale. La miriade di “progetti” di miglioramento imposti col pretesto di veicolare “soft skills” (comportamenti sociali attesi) in tutti gli ambiti sociali certificano il fallimento delle pedagogie sociali di stampo democratico del dopoguerra.

È ormai evidente che la forzatura democratica a cui sono state sottoposte alcune istituzioni, come la scuola appunto, getta la società nel caos. La pedagogia nata nel dopoguerra su questi presupposti, e oggi largamente impiegata, ha fallito.

Inoltre la scuola pubblica è inevitabilmente inchiodata a vincoli europei che la obbligano a seguire i dettami nefasti dell’Agenda 2030. Quindi, fintanto che questi paletti ideologici non cadranno, l’unica strada per praticare la correzione pedagogica alla deriva attuale rimane la scuola parentale.

Dopo oltre trent’anni di docenza nella scuola elementare sono giunta alla conclusione che, per correggere davvero la rotta, l’unica via sia rifondare la scuola italiana.

Per realizzare quest’opera concretamente ho fondato una scuola [qui] che rimette al centro la regalità sociale di Nostro Signore Gesù Cristo: primo Maestro. Infatti, ora come allora, il maestro, con il proprio comportamento, il linguaggio, lo stile di vita e la fede nel Padre, è esempio per i suoi alunni. Inoltre, per non sopprimere la trasmissione storica, culturale, linguistica, valoriale e patriottica, propongo l’insegnamento della seconda lingua, che nella mia scuola è il dialetto o lingua locale. Infine ripristino il patrimonio cristiano cattolico attraverso l’insegnamento delle preghiere in latino fin dalla classe prima, con lo studio della biografia dei santi e le nozioni di base della lingua latina nella classe quinta.

Da oltre cinque anni supporto quotidianamente le famiglie che svolgono l’istruzione parentale con i propri figli, anche riuniti in gruppi autogestiti. mentre da più di dieci anni ho elaborato (grazie all’esperienza maturata con mio figlio autistico, oggi diciassettenne) una procedura speciale, efficace per i bambini con particolari difficoltà.

Come san Pio X ci incoraggiò a “instaurare omnia in Christo”, ho inteso anch’io, con la mia opera, concretizzare questa sua esortazione.

La ringrazio sentitamente per la sua opera di promozione e divulgazione.

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Per le informazioni sulla Scuola Nordio: scuolanordio.org

 

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