Cristo è Re! Nonostante…

di Josué Luis Hernández

Mentre le giornate cominciano di nuovo ad accorciarsi e la luce più intensa si ritira nel suo languore autunnale, ci ritroviamo a vivere un momento di profonda oscurità della civiltà, e ben pochi sono in grado di comprenderlo in modo adeguato. Molti, è vero, hanno sempre più la sensazione che qualcosa sia andato terribilmente storto, ma è al di là della portata della maggior parte di noi percepire l’abisso in cui è precipitata la società, perché non siamo più consapevoli delle altezze da cui è caduta.

Non desidero addentrarmi in una lunga esposizione della causa dei nostri mali. Desidero semplicemente proporre una breve riflessione nel modo più schietto e convincente possibile. In sintesi, Cristo è Re. Nonostante ciò che gli attuali padroni del mondo possono farci credere e nonostante ciò che il nostro mondo stanco e sconfitto continua a sostenere, Cristo è ancora Re. E tutti loro, proprio come noi, sono vincolati e soggetti al suo governo.

Nonostante quanto la società del politicamente corretto possa aspettarsi dai nostri comportamenti o quali che siano le attività che essa concepisce come appropriate per la piazza pubblica, Cristo è Re. E tutti noi, alla fine, dovremo rendere conto di come abbiamo agito in conformità a questo fatto. Nonostante una miriade di leggi che opprimono l’uomo comune e vanno contro i decreti di Dio (e nonostante le istituzioni “rispettabili” da cui provengono), Cristo è Re. Non ci salveranno le false leggi che abbiamo sostenuto e a cui abbiamo sottoposto gli altri perché è stata la cosa più comoda e conveniente da fare. Nonostante il nostro ordine politico ed economico liberale, Cristo è Re. I sentimenti liberali che affermano l’indifferentismo religioso e le false nozioni di diritti umani, così come le leggi economiche deterministiche ispirate all’efficienza utilitaristica, non prevalgono sulla regalità sociale di Cristo. Nonostante l’incessante propaganda che giustifica con veemenza l’assassinio di innocenti, siano essi vittime di infanticidio o di efferati crimini di guerra, Cristo è Re e il sangue degli innocenti continuerà a gridare vendetta davanti a Lui.

Nonostante le forti grida della folla e nonostante le idee degli stolti, Cristo è Re. Nonostante le grida assordanti e le proteste egoistiche dei nemici di Dio, Cristo è Re. Nonostante le urla folli dei sodomiti e dei degenerati, Cristo è Re. Nonostante il silenzio dei nostri padri, Cristo è Re. Nonostante la crescente ondata di fervore rivoluzionario che si oppone al ruolo dell’uomo nella famiglia e bandisce la madre dalla sua dimora privilegiata, Cristo è Re. Nonostante i nostri peccati, le nostre mancanze e i nostri fallimenti personali, Cristo è Re.

Nonostante lo scisma rancoroso in atto, Cristo è Re. Nonostante tutte le putride eresie, Cristo è Re. Nonostante tutta l’apostasia insensibile, Cristo è Re. Nonostante i sinistri complotti degli angeli caduti e degli uomini ribelli che hanno il diavolo per padre, Cristo rimane Re e tutto il cielo e la terra, e l’inferno sottostante, sono soggetti al suo scettro e al suo governo. Non ci sono eccezioni. Non c’è alcun regno nascosto o autonomo che cada al di fuori del suo regno o sfugga alla sua giurisdizione. Cristo è Re dei re e Signore di tutti.

Concludo con una proposta relativa alle prossime elezioni negli Stati Uniti. In mezzo al diluvio mediatico sempre più frenetico riguardo all’attuale ciclo politico, esorto a resistere alla tentazione di lasciarsi travolgere dallo spettacolo. Scegliete invece di rimanere ancorati alla verità e alla realtà della regalità sociale di Cristo. Fate uso, se e quando necessario, delle azioni correttive disponibili attraverso l’attuale quadro istituzionale. Ma fatelo sobriamente, rifiutando di diventare una pedina a buon mercato all’interno della spietata macchina del Leviatano o di attribuire alle elezioni un’importanza che semplicemente non hanno.

Dobbiamo, se vogliamo finalmente andare oltre il nostro attuale stato di impotenza, iniziare a immaginare in modo nuovo e radicale la nostra comprensione della politica. Il cambiamento percettivo necessario per riorientare in modo appropriato ed efficace il nostro approccio verso l’ordine temporale inizierà solo quando riusciremo a spostare la nostra attenzione da Washington verso quelle cose su cui abbiamo effettivamente potere e influenza. Mettiamo in ordine le nostre case e le nostre vite, e da lì procediamo a ricostruire la nostra comunità in rovina. Ricostruiamo i nostri quartieri, le nostre città e le istituzioni dalle fondamenta, creando anche nuove associazioni e strutture sociali. In breve, ricostruiamo la civiltà. Ovvero, ricostruiamo la cristianità.

È un errore credere che dobbiamo chiedere il permesso prima di usare la spada temporale e riprenderci il nostro ruolo appropriato come laici. Siamo chiamati a una missione di sacralizzazione della società. Dobbiamo resistere vigorosamente all’impulso di agire solo entro i limiti del nostro attuale quadro politico e, soprattutto, accettare gli insidiosi presupposti liberali che esso comporta, che non sono altro che le sbarre di ferro di una prigione creata proprio allo scopo di contenere la minaccia di un cristianesimo tornato vitale. A tal fine, risvegliamo dentro di noi il nobile desiderio di abbracciare il nostro sacro dovere e, con esso, di risvegliare le peggiori paure dei nostri (sicuramente indignati) padroni politici, mentre ci prepariamo a iniziare una nuova riconquista sotto la bandiera del nostro unico legittimo Re.

Fonte: onepeterfive

 

 

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