Don Camillo

Don Camillo: – Gesù, avete sentito?

Gesù: – Che cosa, don Camillo?

Don Camillo: – Il cardinale Zuppi ha detto che la Chiesa deve ascoltare.

Gesù: – Il cardinale chi?

Don Camillo: – Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana.

Gesù: – Ma certo che la Chiesa deve ascoltare. Ascoltare la mia parola.

Don Camillo: – No, Gesù. Il cardinale ha detto che deve ascoltare il mondo. E questa si chiama la Chiesa sinodale.

Gesù: – Oh, strano. Sicuro che l’abbia detto un cardinale?

Don Camillo: – Sicurissimo.

Gesù: – E dopo aver ascoltato il mondo?

Don Camillo: – Non mi è chiaro. Secondo Zuppi, la nostra lettura della realtà non deve essere “giudicante”. Ci vuole il dialogo, l’incontro.

Gesù: – Dialogo? La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini amano più le tenebre della luce.

Don Camillo: – Bisognerà avvertire il cardinale…

Gesù: – Dovrebbe sapere che chi crede nel Figlio ha la vita eterna, ma chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, e l’ira di Dio incombe su di lui.

Don Camillo: – Gesù, oggi non si può più parlare di ira di Dio. Non suona bene.

Gesù: – Don Camillo, da quando in qua le mie parole suonano bene alle orecchie del mondo?

Don Camillo: – Scusatemi, Gesù. Sono tempi difficili.

Gesù: – E quando mai sono stati tempi facili? Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? Questo solo ti preoccupi, don Camillo. Il resto è aria fritta.

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