di Martino Mora
Bibi Netanyahu esulta per i jihadisti a Damasco: “E un giorno storico per il Medio Oriente… Assad era un anello di una catena del male”.
Anche Emmanuel Macron, il burattino effeminato dei Rothschild, è sulla stessa linea: “A Damasco è finita la barbarie”.
Idem la tarantolata Kasja Kallas, per la Ue: “La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo”.
Dopo Saddam, dopo Mubarak, dopo Gheddafi, è ora la volta di Assad, ultimo dittatore laico rimasto. Ancora una volta sono stati usati i tagliagole per creare il caos, il terrore, la guerra civile, l’immigrazione di massa verso l’Europa. E il metodo Cia e il metodo Mossad.
La Siria è ora la perfetta replica della Libia: un Paese smembrato coi salafiti fanatici al potere. E con centinaia di migliaia di profughi prossimamente diretti da noi. A cominciare dai cristiani in fuga. Damasco come Tripoli.
La strategia è sempre quella, usata già negli anni Novanta in Bosnia, in Kosovo, in Cecenia, prima contro Milosevic e poi contro Putin. Poi la Libia e le “primavere arabe”. Cia e Mossad armano, addestrano e finanziano le milizie più sanguinarie e le aizzano contro il dittatore sgradito di turno.
In Ucraina contro Yanucovich, che non era nemmeno un dittatore, dovettero ripiegare sulla manovalanza dei neonazisti Azov. Un buon surrogato dei salafiti fanatici, che a Kiev scarseggiano.
Il prossimo obiettivo sarà ovviamente l’Iran.
Poi, al prossimo attentato interno, americani e sionisti ritorneranno a fare le vittime. Ovviamente sempre con il sostegno dei nostri Salvini, Meloni e pennivendoli vari, che ci diranno che Usa e Israele difendono l’Occidente dall’Islam terrorista, e metteranno in guardia dal nuovo montante “antisemitismo”. Con Roberto de Mattei che illustrerà ai cattolici “i valori dell’Occidente”. Tanto le masse lobotomizzate ci cascano sempre.
Viviamo nell’epoca della menzogna universale.