Bergoglio, la Chiesa, il suicidio dell’Occidente. Che Dio ci salvi e liberi dalle menti confuse

di Martino Mora

Che il Signore ci salvi e liberi dalle menti confuse. Soprattutto quando pretendono di spiegare problemi che non capiscono.

La confusione è ancora scusabile, forse, finché non pretende di salire in cattedra.

Che Dio ci salvi e liberi da chi in politica vede ovunque “comunisti” e da chi vede ovunque “fascisti”, mentre ormai ci sono solo liberali e americanisti, seppure di vario colore e sfumatura, tutti più o meno asserviti alla plutocrazia e all’ideologia dominanti. Scambiare la Schlein per un’emula di Breznev non è meno folle che vedere in Salvini il figliolo di Farinacci.

Che Dio ci salvi e liberi da chi, in campo religioso, pretende di spiegare che Bergoglio è la causa prima e unica della crisi della Chiesa cattolica. Da chi cioè confonde l’albero malato con il frutto marcio. La malattia pluridecennale con il suo esito semi-terminale. La metastasi con il tumore.

Da chi difende il Vaticano II, le Assisi, i concordati e tutte le aberrazioni di sessant’anni di suicidio catto-modernista (e catto-americanista), per dare tutta la colpa alla metastasi bergogliana.

Quando una Gerarchia accetta con un Concilio ecumenico di riconoscersi soltanto come portatrice di un’opinione tra le altre, sebbene rilevante, accetta nel contempo la sua subordinazione ancillare, anzi servile, al mondo profano e materialista. Senza una chiara inversione di marcia, il suo destino è segnato.

Che Dio ci salvi e liberi, anche, da chi pretende di spiegare con sempre maggiore e petulante insistenza che i problemi del mondo moderno derivano da una ripresa di dottrine gnostiche dei primi secoli, che demonizzavano assurdamente la materia. Quando è esattamente il contrario: il mondo moderno si è perso perché ha sostituito i principi spirituali con i valori materiali, economici e profani. Cioè la corretta subordinazione della materia (che di per sé non è male) con il suo primato. E ha sostituito la corretta subordinazione dell’individualità (che di per sé non è male) alla comunità, con il primato dell’individualismo.

Il mondo moderno e postmoderno è innanzitutto materialista e individualista. E le due cose stanno ovviamente insieme (la ragione tecnico-economica, poiché è ridotta a calcolo, può riconoscere solo individui atomizzati).

La discesa in una spiritualità rovesciata, modello pachamama e olimpiadi parigine, è ovviamente la conseguenza estrema di questo irreligioso nichilismo.

Che Dio ci salvi e liberi dalle menti confuse e presuntuose, soprattutto quando pretendono di salire in cattedra, aggravando il caos intellettuale nel quale viviamo.

 

Martino Mora

 

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