La “Nuova Chiesa Sinodale”, il Sessantotto e le caramelle avvelenate

di Vincenzo Rizza

Caro Aldo Maria,

leggendo un vecchio articolo dei primi anni Settanta di Murray N. Rothbard ho trovato sorprendenti assonanze con quanto sta succedendo oggi nella nostra amata Chiesa.

Rothbard, allievo dell’economista di scuola austriaca Ludwig von Mises, è stato uno dei principali esponenti dell’anarco-capitalismo. Di origine ebraica e tendenzialmente agnostico, al termine della sua vita intellettuale, pur senza convertirsi, amava considerarsi un ardente sostenitore del Cristianesimo e dei suoi valori.

Nell’articolo Libertà, disuguaglianza, primitivismo e divisione del lavoro, pubblicato nel lontano 1971, analizza, tra l’altro, “la spinta egalitaria della Nuova Sinistra” e la sua “curiosa teoria dell’educazione” che ha avuto grande impatto nel movimento studentesco delle università americane del tempo: “La teoria sostiene che, in contrasto con i concetti ‘antiquati’ di educazione, l’insegnante non sa nulla di più di nessuno dei suoi studenti. Tutti, quindi, sono ‘uguali’ nella condizione; non si è migliori in qualsiasi senso rispetto a chiunque altro. Dal momento che solo un imbecille in realtà affermerebbe che lo studente sa tanto sul contenuto di ogni data disciplina quanto il suo professore, questa pretesa di uguaglianza è portata avanti sostenendo l’abolizione del contenuto dell’insegnamento. Questo contenuto … è ‘irrilevante’ per lo studente e quindi non è una parte appropriata del processo educativo. L’unica materia appropriata per una classe non è un corpus di verità, non sono argomenti o letture assegnate, ma discussioni partecipative infinite e libere sui sentimenti dello studente, dal momento che solo i propri sentimenti sono veramente ‘rilevanti’ per lo studente. E poiché il metodo della lezione implica, ovviamente, che il docente sappia più degli studenti ai quali impartisce conoscenza, anche la lezione deve essere abolita. Tale è la caricatura dell’‘educazione’ proposta dalla Nuova Sinistra. Una domanda che questa dottrina fa venire in mente, e alla quale la Nuova Sinistra non ha mai davvero risposto, naturalmente, è perché allora gli studenti dovrebbero essere all’università, tanto per cominciare. Perché non potrebbero realizzare altrettanto bene queste discussioni aperte sui loro sentimenti a casa o al negozio di caramelle del quartiere? Anzi, data questa teoria, la scuola in quanto tale non ha alcuna funzione particolare; diventa, a tutti gli effetti, il negozio di caramelle sotto casa, e anch’essa si fonde con la vita stessa…”.

Si tratta di una lucida disamina di quanto accaduto in quegli anni e di una teoria malata che si è evoluta ed è evidentemente penetrata anche nella Chiesa.

Basta un piccolo esercizio per comprendere come i vertici della Chiesa abbiano, con ritardo, recepito il peggio della dottrina sessantottina (d’altro canto molti degli attuali vertici hanno visto la loro formazione svilupparsi proprio in quegli anni).

Proviamo a sostituire nelle parole di Rothbard “educazione” con “Rivelazione”, “studente” con “discepolo” o “fedele”, “insegnante” o “professore” con “Maestro” e “classe”, “università” o “scuola” con “Chiesa” ed ecco che non la “Nuova Sinistra” ma la “Nuova Chiesa Sinodale” è servita.
Una Chiesa che non ha nulla da insegnare, che non possiede alcuna verità, che invita a discussioni partecipative infinite e libere sui sentimenti dei fedeli, che propone la caricatura della Rivelazione. Insomma, una Chiesa meno utile del negozio di caramelle del quartiere anche perché vende solo caramelle amare o avvelenate.

 

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