Don Camillo
Don Camillo: – Gesù, avete visto?
Gesù: – Che cosa, don Camillo?
Don Camillo: – Negli Stati Uniti si cercano vostri sosia.
Gesù: – In che senso?
Don Camillo: – Nello Utah, per ritratti di famiglia e annunci di matrimonio vengono utilizzati modelli che hanno le vostre fattezze. O, per lo meno, quelle che alcuni ritengono essere le vostre fattezze: capelli lunghi e biondi, barba e baffi.
Gesù: – E a che scopo?
Don Camillo: – Per avere l’illusione che voi siate lì.
Gesù: – Che stranezza. E chi si presta a fare… me?
Don Camillo: – Giovani uomini che prendono dai cento ai duecento dollari.
Gesù: – È molto?
Don Camillo: – Non molto, ma neanche poco. Per esempio il signor Bob Sager di Salt Lake City, che nella vita vende formaggi in un supermercato, dice che fare Gesù è un ottimo guadagno extra.
Gesù: – Buon per lui.
Don Camillo: – Gesù, non siete scandalizzato?
Gesù: – E perché mai?
Don Camillo: – Giocano a fare voi, e per soldi!
Gesù: – Agli americani, si sa, piace giocare.
Don Camillo: – Io lo trovo comunque disdicevole.
Gesù: – Mettila così, don Camillo: meglio che giochino a fare me piuttosto che belzebù.
Don Camillo: – Ammiro il vostro modo di trovare il lato positivo.
Gesù: – Don Camillo, si chiama mansuetudine.
Don Camillo: – E imparare a imitarla è impagabile.
Gesù: – Bravo don Camillo!