Il cibo di domani? Una ciofeca. Ma per il nostro bene…

di Vincenzo Rizza

Caro Aldo Maria,

il Corriere della sera ci informa che gli esperti di Cirfood stimano che nei prossimi 25 anni le “proteine alternative”, così come la “dieta a base vegetale”, assumeranno un ruolo sempre più importante

Già oggi possiamo beneficiare di alimenti legati agli insetti. Sono ben sei quelli autorizzati dall’Unione Europea, definiti in modo accattivante “novel food”; tra questi spiccano il verme della farina (tenebrio molitor), la locusta migratoria, il grillo (acheta domesticus) e il verme minore della farina (alphitobius diaperinus).

I lettori del blog avranno già l’acquolina in bocca ma il novel food non si esaurisce certo con gli insetti; spazio così anche ad altri succulenti ed invitanti prodotti come le alghe che “concorreranno ad implementare abitudini di consumo sane e a impatto positivo sull’ambiente e la salute delle persone”.

Bannate, naturalmente, le proteine di origine animale (carne e latticini) “anche grazie ad una maggiore consapevolezza sugli impatti degli allevamenti intensivi”.

Dimentichiamoci, infine, alimenti come cacao e caffè (“a causa degli eventi meteorologici estremi e all’insostenibilità di queste filiere”) che saranno tuttavia sostituiti da surrogati più sostenibili quali le carrube, frutti evangelici talmente pregiati che un tempo venivano utilizzati per … dar da mangiare ai porci (il povero figliol prodigo “avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla”).

Meno male che c’è chi pensa a noi poveri consumatori fornendoci alternative alla tanto vituperata carne. Chissà come avrà fatto l’uomo a sopravvivere per secoli prima dell’avvento dell’Unione Europea e dei suoi ineffabili funzionari, disposti a tutto pur di proteggerci. Disposti perfino a ignorare la realtà se è vero che la Corte di Giustizia ha recentemente stabilito che è possibile indicare i prodotti a base di proteine vegetali con gli stessi termini impiegati per quelli di origine animale: termini come “bistecche” o “salsicce” possono pertanto essere usati anche per alimenti a base di soia o proteine non animali (ad esempio una “bistecca di soia” o una “salsiccia di tofu”), a meno che non esista una denominazione legale per indicarli, e purché sulle etichette sia indicato in maniera chiara cosa contengono.

Per il bene del pianeta e della nostra salute scordiamoci, allora, la carne come l’abbiamo conosciuta finora e godiamo dei benefici effetti degli alimenti vegetali e a base di insetti. E al termine del pasto non più una tazzina di caffè ma una bella bevanda calda preparata con estratto di verme della farina e di carruba; preferibilmente con la caffettiera Mokavit Giubileo Oro 24K, la caffettiera del perfetto e austero pellegrino realizzata in tiratura limitata con il beneplacito del Dicastero per l’Evangelizzazione e sobriamente “impreziosita da un rivestimento in oro 24 carati”  che “celebra un evento così significativo e di grande valore spirituale” al francescano prezzo di € 486,00.

Insomma, come direbbe Totò, una ciofeca.

 

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