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Il corpo del cardinale Pell oltraggiato? Accuse dall’Australia

Il corpo non lavato, il naso rotto, i vestiti gettati nella cassa. Così sarebbe stato trattato il corpo del cardinale George Pell, morto a Roma il 10 gennaio 2023, ufficialmente per arresto cardiaco all’ospedale Salvator Mundi dopo un intervento di routine all’anca.

I raccapriccianti particolari sono stati resi noti da Andrew Bolt, giornalista dell’Herald Sun, che ha parlato con il fratello del cardinale.

Secondo l’articolo, all’apertura della bara la famiglia ha trovato il cadavere in condizioni pietose (evitiamo di indulgere nei dettagli): un “ultimo insulto”, hanno riferito gli amici del cardinale in Australia, ricordando che il funerale, celebrato a Roma, aveva suscitato dubbi perché la salma non era mai stata mostrata.

George Pell, creato cardinale nel 2003 da Giovanni Paolo II, dal 2014 al 2019 fu, su incarico di Francesco, responsabile della Segreteria per l’Economia, organismo voluto dal papa per indagare sulla gestione delle risorse economiche in Vaticano e sulla trasparenza.

In quella posizione Pell si attirò la forte opposizione di diversi esponenti vaticani – alcuni dei quali in seguito accusati di reati finanziari quali frode e appropriazione indebita – che fecero di tutto per boicottare il suo lavoro.

Il compito di Pell divenne ancora più difficile quando nel 2017 il cardinale fu incriminato dalla polizia dello Stato australiano di Victoria per accuse di abusi su minori. In seguito, il cardinale fu incarcerato per tredici mesi in Australia, prima di essere assolto da tutte le accuse in appello.

Secondo un articolo apparso sul The Australian, “da mesi nella Santa Sede circolano voci secondo cui il corpo di Pell sarebbe stato lasciato in totale stato di abbandono dopo l’autopsia”.

Solo incompetenza e altro? I più stretti collaboratori di Pell hanno detto di sospettare che il duro trattamento riservato al cadavere “potrebbe essere il segno che qualcuno in Vaticano non aveva perdonato Pell per aver dato la caccia alla corruzione”.

Non è un mistero che Pell si sentisse isolato in Vaticano. Lui stesso nel 2021 dichiarò di aver incontrato forti resistenze di fronte ai suoi tentativi di fare chiarezza sui conti in Vaticano.

Pell nel suo lavoro di indagine collaborò con l’ex contabile della Deloitte Libero Milone, in qualità di revisore generale. E Milone nel 2017, lo stesso anno dell’incriminazione di Pell, fu licenziato.

Della squadra faceva parte anche il vice di Milone, Ferruccio Panicco, costretto a sua volta a dimettersi dopo che il suo ufficio fu perquisito dalla polizia vaticana che gli confiscò i computer. Panicco è morto nel giugno 2023, all’età di 63 anni, per un tumore. Con Milone aveva fatto causa alla Santa Sede denunciando anche il sequestro delle cartelle cliniche che riguardavano il cancro alla prostata di cui soffriva.

Fonte: dailymail.co.uk

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Nella foto, la cerimonia funebre per il cardinale Pell alla presenza di Francesco in Vaticano nel gennaio 2023

 

Aldo Maria Valli:
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