di Fabio Battiston
Talvolta, nell’aldilà, possono verificarsi situazioni strane e imprevedibili. Una di queste è l’incontro di due personaggi che solo il genio di Alessandro Manzoni poteva pensare di mettere insieme. Ma sentiamo ciò che è accaduto nel mondo senza tempo dei più.
“Carneade, chi mai son costoro?”. Stavolta è Don Abbondio, che aveva finalmente saputo chi fosse quel tizio, a porre l’ironica domanda, indicando un popolo astante che si dava molto da fare sulla Terra. Di fronte al mutismo e all’espressione attonita del filosofo greco, il nostro buon curato replica maliziosamente da par suo: “Ma come non lo sai? Essi son quelli che…
Mettono malati e poveri sullo stesso piano dei carcerati.
Difendono e comprendono violenti e malfattori.
Chiedono a gran voce l’amnistia.
Pensano amorevoli agli assassini e non alle vittime.
Aprono le braccia a zingari e clandestini.
Dicono che cristiani, musulmani e scintoisti…pari sono.
Collaborano con i trafficanti di esseri umani.
Fanno a pezzi le nostre tradizioni religiose e liturgiche.
Accolgono omosessuali nei seminari.
Perdonano senza chiedere pentimento.
Promuovono l’arte blasfema nelle chiese.
Hanno pubblicato vignette satiriche su Gesù Cristo nei loro giornali.
Sostengono e si fanno finanziare dalle multinazionali vacciniste.
Onorano ed apprezzano “intellettuali” atei e anticattolici.
Fanno attività politica insieme a chi promuove disvalori.
Ci propinano un’altra dottrina.
Benedicono coppie LGBTQ.
Celebrano riti pagani”.
Dopo questa dettagliata spiegazione i due uomini si guardano per qualche istante, poi Don Abbondio chiede al sempre più confuso Carneade: “Adesso hai capito?”. Tuttavia, di fronte al suo perdurante silenzio, il pretino finalmente comprende: “Ah già, come ho fatto a dimenticarlo! Tu sei vissuto un secolo e mezzo prima della venuta di Nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e non l’hai conosciuto. Devi sapere che Egli ci ama, è Santo, onnipotente ed infinitamente buono e grande. Noi che crediamo in Lui, ed in ciò che ci ha insegnato, ci chiamiamo cristiani anzi, meglio ancora, cattolici. Sai, ehm…anche quelli che fanno tutte le cose che ti ho detto prima si chiamano così”. Carneade ha un improvviso sussulto, come risvegliandosi da un letargico torpore: “Ma come Don Abbondio; quelli là sarebbero i seguaci del Gesù Cristo buono e grande? E si comportano in quel modo? A me sembrano invece dei veri traditori non i suoi fedeli. Ma come fai a farti chiamare come loro?”.
Don Abbondio resta in silenzio, guardando negli occhi Carneade e pensando fra sé e sé: “Ahó, sembrava scemo l’amico. Questo qui in cinque minuti ha già capito tutto. Altro che scettico”.
Non fate caso a ciò che avete letto. È solo una stupida storiella partorita dalla mente contorta di colui che scaglia la prima pietra, da un sepolcro imbiancato, un indietrista, divisivo, reazionario e poco, anzi per nulla, ecosostenibile. Come vedete me li sono detti tutti da solo, così evito i prevedibili ed inevitabili commenti di…quelli là. Alla prossima.