Voci dagli Usa. Trump verso il perdono per i pro-life incarcerati sotto l’amministrazione Biden
Il presidente Trump sarebbe intenzionato a concedere il perdono ai pro-life americani imprigionati sotto l’amministrazione Biden.
La notizia viene dal Daily Wire, secondo cui la scarcerazione avverrà “entro pochi giorni”.
Due fonti anonime hanno assicurato che la situazione dei pro-life arrestati è “una priorità immediata per il team di Trump”.
Una buona notizia alla vigilia dell’annuale Marcia per la vita che si terrà domani a Washington.
Tra i pro-life incarcerati dal Dipartimento di Giustizia di Biden per i loro tentativi di salvare bambini non ancora nati ci sono Joan Bell, Coleman Boyd, Joel Curry, Jonathan Darnel, Eva Edl, Chester Gallagher, Rosemary “Herb” Geraghty, William Goodman, Dennis Green, Lauren Handy, Paulette Harlow, John Hinshaw, Heather Idoni, Jean Marshall, Padre Fidelis Moscinski, Justin Phillips, Paul Place, Bevelyn Beatty Williams e Calvin, Eva e James Zastrow.
Il senatore Josh Hawley del Missouri ha detto su X (ex Twitter) di aver parlato con il presidente Trump dei pro-life imprigionati: “Stamattina ho avuto una bella conversazione con Donald Trump sui prigionieri pro-life ingiustamente perseguitati e imprigionati dalla corrotta amministrazione Biden e ho esortato il presidente a perdonarli rapidamente”.
Lauren Handy, una donna di trent’anni, attivista della Rivolta progressista anti-aborto, movimento pro-life di sinistra, è stata condannata a 57 mesi di prigione federale. John Hinshaw di 69 anni è stato condannato a ventuno mesi, William Goodman (54 anni), a ventisette mesi.
Jonathan Darnel (42 anni), un veterano della guerra in Iraq, sta scontando una pena di 34 mesi. Herb Geraghty, pro-vita ateo di 27 anni, è stato condannato a 27 mesi. Nonostante l’età avanzata, Jean Marshall, 74 anni, è stata condannata a 24 mesi e Joan Bell, 76 anni, a 27 mesi.
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Nell’immagine, il logo della Marcia nazionale per la vita 2025, in programma domani a Washington