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Ancora su Trump (e certi “cattolici”)

di Fabio Battiston

Caro Aldo Maria,

esprimo totale apprezzamento per la risposta [qui] che hai dato all’amico Vincenzo Rizza in merito all’elezione di Donald Trump. Occorre convincersi che, in questo momento, il Tycoon è l’unica, vera opportunità che abbiamo per battere il mostro catto-secolarista e neopagano che vuole impossessarsi del mondo. Credo che tu abbia ragione quando affermi che, ormai, non siamo più di fronte a una battaglia tra blocchi politico-partitici contrapposti che si confrontano in una normale dialettica e alternanza governativa. Qui c’è in ballo il futuro prossimo di un’umanità, minacciata dal male assoluto. In una temperie come questa – per quel che riguarda il nostro fronte – abbiamo assolutamente bisogno di un personaggio come Trump, anche e forse proprio in virtù dei suoi atteggiamenti e delle sue modalità di interazione/confronto che, a volte, possono far storcere il naso a qualcuno di noi. Pur essendo pienamente consapevoli che egli non rappresenti il “migliore dei mondi possibili”, dobbiamo però prendere atto di come egli sia il solo dotato di quella volontà, forza e risorse oggi indispensabili per opporsi, con qualche possibilità di vittoria, al Blob che ci vuole ingoiare. Non dimentichiamo che il nemico che ci minaccia, oltre a essere mostruoso e crudele, porta con sé come fetido alleato il buonismo fintamente sdolcinato e compassionevole di uno pseudo-cattolicismo ammantato di finta carità cristiana. Per battere tutto questo occorre dispiegare un apparato robustissimo, guidato da elementi decisi e privi di scrupoli. Ciò che abbiamo davanti, infatti, è un nemico non solo umano ma ispirato e condotto da forze preternaturali. Ecco perché l’elezione di Donald Trump deve essere senz’altro accolta come un’opportunità, come un’occasione – forse irripetibile nel medio termine – da sostenere e difendere con la massima energia possibile.

E a proposito di mostruosità ormai incontrollabili, sono costretto ancora una volta ad attingere alle sempre più incredibili pagine del quotidiano Cei. In un impetuoso crescendo rossiniano, essi stanno raggiungendo l’acme di un orgasmo anticristiano senza pari, ai limiti del compulsivo. Oggi – nel mezzo di un paio di “perle” giornalistiche violentemente anti-trumpiane che ti raccomando –  viene proposta un’intervista a Marco Paolini, attore, regista e scrittore notoriamente ben collocato. Ma questo sarebbe niente. L’avveniristica velina vescovile si occupa di costui in merito a un suo spettacolo centrato sulla teoria evoluzionistica darwiniana e sulla sua grande importanza nello sviluppo del pensiero umano. Prima di avventurarti, se ti va (ma dopo prendi subito un Maalox), nella lettura di questo delizioso panegirico, ti anticipo una delle domande che l’intervistatore Michele Sciancalepore (volto di TV2000) fa a Paolini:

Nello spettacolo si citano sondaggi sconcertanti effettuati negli Stati Uniti dai quali emerge che meno del 10% considera la teoria sull’evoluzione accettabile. A 170 anni dalla pubblicazione de L’origine delle specie come si spiegano queste resistenze?

Ma ci rendiamo conto? Costoro sono arrivati all’esaltazione/difesa di una teoria che già da anni è messa in seria discussione da moltissimi studiosi e scienziati anche non credenti. Povero Dio nostro, Creatore e Signore del cielo e della Terra e di tutte le cose, visibili e invisibili! Ecco come ti ringrazia l’uomo che, con infinito Amore, decidesti di creare! Purtroppo egli non vuol essere più, per propria volontà ispirata dal maligno, a Tua immagine e somiglianza. Abbi pietà di noi.

Ah, per chiunque fosse interessato all’amena lettura questo è il link.

 

 

Aldo Maria Valli:
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