Amore e odio / Indiani e sauditi entusiasti di Trump. Coreani del Sud ed europei molto meno
All’inizio del secondo mandato del presidente Trump, gli elettori degli Stati Uniti hanno un ampio spettro di opinioni su come andrà a finire.
Per una parte dell’opinione pubblica, potrebbe trattarsi davvero di una nuova età dell’oro, per altri di una potenziale catastrofe. Una forte polarizzazione che può essere osservata anche nel resto del mondo.
Date le dimensioni dell’economia statunitense e la sua eccezionale influenza geopolitica, qualsiasi cambiamento nella politica degli Stati Uniti può avere grandi ripercussioni anche al di fuori dei confini americani, nel bene e nel male.
Una ricerca di statista.com [qui] mostra che l’opinione pubblica varia notevolmente in merito all’impatto positivo o negativo della presidenza di Trump sul proprio paese d’origine.
I dati provengono da un sondaggio condotto dall’European Council on Foreign Relations (ECFR) su 28.549 persone. È stato realizzato in ventiquattro nazioni (per l’Europa è stata considerata l’Ue) nel novembre 2024 dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti.
In base ai risultati, l’India è la nazione che vede nel modo più positivo il probabile impatto di Trump sulla propria realtà. Un enorme 84% degli indiani intervistati la pensa così.
Al polo opposto troviamo la Corea del Sud, dove solo l’11% degli intervistati pensa che Trump avrà un impatto positivo sul paese asiatico.
C’è da aggiungere che una larga parte dei coreani (67%) non è sicura del tipo di impatto che l’amministrazione Trump potrà avere.
Dopo l’India, sono Arabia Saudita e Russia (rispettivamente con il 61% e il 49%) i due paesi più fiduciosi circa l’impatto positivo di Trump sulle loro realtà. Abbiamo poi Cina (46%) e Brasile (43%).
In Turchia gli interpellati si sono divisi a metà: 35% di pareri positivi e 35% di negativi.
L’Ucraina fra registrare una maggioranza (55%) di pareri negativi. Ma ancora meno fiduciosa verso Trump si mostra l’Europa (40% di pareri negativi), mentre il Regno Unito fa registrare un’alta percentuale (54%) di indecisi.
Fonte: visualcapitalist.com