Comunione e Liberazione / Il papa proroga l’incarico di Prosperi fino al 2031

di Francesco Balducci

Un ulteriore capitolo, totalmente inaspettato, si aggiunge alle “vicissitudini” che da alcuni anni accompagnano il cammino del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione. Il papa ha disposto, infatti, che l’attuale presidente della Fraternità di CL, il professore universitario Davide Prosperi, venga prorogato nel suo ruolo anche per i prossimi cinque anni, a partire dalla scadenza del novembre 2026, quindi fino a fine 2031. Una doccia fredda, senza dubbio, per quanti dentro CL aspettavano di andare al voto e riprendere la guida del Movimento.

Facciamo un passo indietro. Prosperi era stato nominato presidente della Fraternità il 27 novembre 2021, a seguito delle dimissioni improvvise presentate il 15 novembre da don Julián Carrón, che aveva retto CL dal 2005, anno della morte di don Luigi Giussani, il fondatore. Poco tempo prima, il 3 giugno 2021, il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita aveva emesso il decreto Le associazioni di fedeli, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, private e pubbliche, e negli altri enti con personalità giuridica soggetti alla vigilanza diretta del medesimo Dicastero. Un decreto che stabilisce, tra le altre cose, che – a parte il caso specifico di un fondatore ancora in vita – per ogni movimento ecclesiale la guida può rimanere in carica per un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. Carrón, al timone di CL da sedici anni, si è dimesso e il Vaticano ha colto la palla al balzo per nominare come suo successore il professor Prosperi, uno dei pochissimi che in CL aveva timidamente criticato la deriva personalista, individualista e soggettivista impressa dal prelato spagnolo al combattivo (un tempo) Movimento fondato da don Giussani.

Comunione e Liberazione, da allora, è divisa. La vecchia guardia carroniana, a cominciare dal sacerdote iberico, non ha mai accettato il cambiamento e suoi uomini guidano con successo tutte le comunità locali, tranne alcune realtà nel Nord-Est. L’impronta carroniana è largamente maggioritaria sia a livello di dirigenza nazionale che di guida delle comunità locali. Se si fossero tenute le elezioni il prossimo anno, come da statuto rinnovato, allo scadere del quinquennio prosperiano, la vecchia guardia carroniana avrebbe facilmente prevalso, candidando alla presidenza della Fraternità di CL un noto giovane sacerdote milanese, docente all’Università Cattolica, e che ha una grande presa sul popolo ciellino.

In questi anni, non è un mistero, il cardinal Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, in almeno due occasioni è dovuto intervenire duramente contro la personalizzazione del carisma portata avanti da Carrón e contro le dottrine eterodosse insegnate dal sacerdote iberico riguardo la trasmissione del carisma, la cui guida nel quindicennio precedente è stata accusata anche di “manipolazione delle coscienze” e “invito alla disobbedienza alla Chiesa”. Dal 2021 a oggi Carrón ha più volte infranto il divieto pontificio di visitare le varie realtà locali di CL sparse per la penisola, dove è stato spesso invitato e accolto con applausi scroscianti.

Il pontefice e il cardinale Farrell, rivelano le fonti di Duc in altum, si sono resi conto che con le elezioni del prossimo anno sarebbero tornati al potere quei gruppi che in CL hanno invitato alla disobbedienza e che hanno dimostrato di avere una scarsa maturità ecclesiale. E quindi hanno optato, per il bene di CL e della Chiesa, per estendere la guida di Prosperi fino al 2031, saltando le elezioni. Inutile girarci intorno: si tratta di un commissariamento decennale in piena regola, sebbene “ad intra“, sintomo di una situazione interna giudicata grave. Il pontefice, nella sua lettera al professor Prosperi, lo loda per aver “intrapreso un provvidenziale itinerario di assunzione di consapevolezza delle problematiche che si sono manifestate nell’ultimo decennio insieme al movimento di CL e ha favorito un opportuno risanamento tramite un percorso di riscoperta fedele del carisma”, ma ha anche voluto sottolineare la necessità di arrivare al “raggiungimento di quella rinnovata e fondamentale maturità ecclesiale tanto auspicata”. Papa Francesco, pur nel “prendere atto degli importanti passi compiuti finora”, sostiene che “questo itinerario di coscientizzazione non è giunto al suo compimento”.

Accuse ancora una volta chiare e circostanziate quelle del pontefice argentino, su cui dovrà lavorare il leader di CL. Prosperi, in questi tre anni di guida, si è mosso molto poco, sapendo di essere in minoranza nel Movimento. Ha davanti a sé quasi sette anni. L’auspicio di diversi aderenti a CL è che sappia usare questo tempo per far ritrovare a Comunione e Liberazione lo spirito baldanzoso e combattivo dei decenni scorsi, imperniato sulla presenza nelle scuole, nelle università, nella politica e nella cultura con un chiaro giudizio derivante dalla fede. Il crollo del numero degli universitari, circa 2500 ormai concentrati quasi solo a Milano e Bologna (erano oltre 12 mila negli anni Novanta), la quasi totale scomparsa di Gioventù Studentesca dalle scuole, insieme a uno spostamento marcato verso posizioni moderniste e a pericolosi quanto palesi cedimenti al pensiero mondano su tutta una serie di temi (tra cui i principi non negoziabili), non possono essere trascurati, e sarà solo il tempo a dire se il professor Prosperi intende navigare a vista o tornare alle origini del carisma.

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Nella foto, Davide Prosperi ricevuto da papa Francesco

 

 

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