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“Duc in altum” e l’immagine del papa. Le ragioni di una scelta
Duc in altum non pubblicherà le ultime immagini del papa Francesco. Se fosse nostro padre, o nonno, certamente non avremmo piacere di mostrarlo così. A maggior ragione, trattandosi del papa, pensiamo sia necessario il più grande rispetto. Direte: ma è lui stesso che si mostra in pubblico così, sofferente, gonfio, senza fiato, a tratti incapace di parlare. Vero, ma ognuno fa le proprie scelte e questo blog ha deciso così.
Domani, nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, sarà la Giornata mondiale del malato, e pregheremo ancora di più per l’anziano papa. Ormai non cammina più e di fatto non celebra più la santa messa, almeno in pubblico. Il giubileo in corso è dedicato alla speranza, ma tutto in Vaticano sembra remare contro. Le immagini dell’uomo che è salito in piedi sull’altare della basilica di San Pietro e ha gettato a terra i candelieri hanno turbato i fedeli. A parte il fatto che, a questo punto, ci vorrebbe almeno un atto di riparazione, l’impressione è di uno stato di abbandono. E il Maligno, si sa, ama queste situazioni.
Quando ero un vaticanista sul campo avevo difficoltà a mostrare il vecchio e malato Giovanni Paolo II in televisione, perché la tv è spietata. Anche per questo da molto tempo non la guardo più e men che meno lo farò adesso, mentre il papa si presenta in tutta la sua umana fragilità.
In questo quadro, ha un che di sarcastico il fatto che il Vaticano organizzerà alla fine del prossimo mese di marzo un summit internazionale sulla longevità, per “affrontare le sfide dell’invecchiamento sano e sostenibile”. Auguri.