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Londra. Se al Museo della scienza si espone il ridicolo
di Vincenzo Rizza
Caro Aldo Maria,
leggo che lo Science Museum di Londra offre ai suoi visitatori un percorso guidato realizzato dal Gender and Sexuality Network, un gruppo composto dallo staff e da volontari impegnati a creare maggiore visibilità e inclusione per la comunità LGBTQ+ nei musei e nelle collezioni dello Science Museum’s Group.
Tale percorso, denominato Seeing Things Queerly, è stato ideato nel dicembre 2022 ed è volto a scoprire alcuni degli oggetti esposti al museo che raccontano storie di comunità, esperienze e identità queer
Prevede otto fermate:
- la prima, dedicata ad un aviatore britannico, Robert Cowell (il cui nome è, tuttavia, rigorosamente sempre e solo declinato al femminile, Roberta), che ha pilotato uno Spitfire per la Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale e che negli anni Cinquanta si è sottoposto a un intervento chirurgico cambiando sesso;
- la seconda, dedicata al matematico Alan Turing, che ha progettato il primo computer elettronico sviluppato nel Regno Unito (tra l’altro è stato anche un antesignano nello studio dell’intelligenza artificiale). Condannato per omosessualità e alla castrazione chimica, è morto suicida;
- la terza, dedicata ad una bottiglia di sciroppo di violetta. Le violette, infatti, hanno avuto molti usi medicinali (come antinfiammatori e lenitivi per la tosse) ma sono state anche associate a identità lesbiche e bisessuali;
- la quarta, dedicata a una coppia di polli allevati da Thomas Hunt Morgan per studiare l’eredità genetica del piumaggio. Morgan ha scoperto il ruolo dei cromosomi nell’ereditarietà; cromosomi che “sono uno dei marcatori utilizzati per identificare il sesso biologico di una persona. Altri marcatori includono ormoni, genitali e caratteristiche come la profondità della voce e la pelosità”. La descrizione continua precisando che “mentre una femmina umana biologica di solito ha cromosomi sessuali XX e un maschio umano biologico ha generalmente XY, ora sappiamo che c’è diversità nella presenza e nelle combinazioni di caratteristiche che determinano il sesso, inclusa la variazione nei cromosomi sessuali. Alcune persone che hanno una differenza di sviluppo sessuale si identificano come membri della comunità intersessuale”, ma soprattutto sottolineando che “sesso e genere sono spesso usati in modo intercambiabile, ma significano cose diverse” (verosimilmente gli autori della guida pensano di parlare alla coppia di polli);
- la quinta, dedicata a un orinatoio femminile in vetro di forma neppure troppo vagamente fallica, esempio degli “atteggiamenti giocosi nei confronti della sessualità che molti avevano durante il XVIII secolo”. Il commento conclude rilevando che “Oggi, oggetti simili a questi sono usati da alcuni uomini trans per alleviare la disforia di genere (una sensazione strana o negativa che le persone possono provare riguardo al proprio corpo e/o genere)”;
- la sesta, dedicata alla bambola Billy, progettata “per un pubblico queer, in particolare per uomini gay adulti, in risposta alla negatività diretta verso la comunità gay durante l’epidemia di Aids” (quale sia l’attinenza di una bambola degli anni Novanta con il Museo delle Scienze è, peraltro, un mistero difficilmente spiegabile);
- la settima, la più esilarante e significativa, dedicata a un secchio di mattoncini Lego che, “come altri connettori e dispositivi di fissaggio … sono spesso descritti in una logica di genere. La parte superiore del mattone con i perni sporgenti è maschio, la parte inferiore del mattone con i fori per ricevere i perni è femmina e il processo di unione dei due lati è chiamato accoppiamento”. Secondo gli autori della guida questo sarebbe “un esempio di applicazione del linguaggio eteronormativo ad argomenti non correlati al genere, al sesso e alla riproduzione. Illustra come l’eteronormatività (l’idea che l’eterosessualità e il binarismo di genere maschio/femmina siano la norma e tutto ciò che ne esce è insolito) plasmi il modo in cui parliamo di scienza, tecnologia e mondo in generale”. In sostanza i mattoncini Lego costituirebbero un lampante esempio di discriminazione di genere perché qualcuno chiama la parte superiore maschio e la parte inferiore femmina. E meno male che i mattoncini Lego sono in realtà bisessuati (avendo sia la parte maschile che femminile). Chissà come sarebbero state commentate le accoppiate spina elettrica (maschio) e presa elettrica (femmina) o cavo USB (maschio) e porta USB (femmina), per non parlare dei tubi idraulici (che spesso hanno raccordi maschio e femmina per collegare vari segmenti): in quel caso una parte è irrimediabilmente solo maschio e l’altra solo femmina ed entrambe sono costrette da un barbaro e crudele destino nonché da inventori evidentemente razzisti e omofobi a rimanere permanentemente nella loro condizione originaria, senza poter cambiare sesso o genere;
- l’ottava, dedicata a Nergis Mavalvala, che ha fatto parte di un team scientifico che ha utilizzato il rivelatore di onde gravitazionali Advanced LIGO ed è “è considerata da molti un modello ed è stata premiata come scienziata LGBTQ+ dell’anno nel 2014”; difficile capire se il suo merito sia quello di essere una “astrofisica innovativa” o una “donna di colore apertamente lesbica”.
In realtà era prevista anche una nona fermata, quella dedicata al buon senso (per non parlare del senso del ridicolo), che deve essere stata evidentemente cancellata. Buona parte della comunità scientifica, infatti, lo ha dimenticato e sepolto a favore di mere ideologie che non hanno nulla di scientifico ma che sono volte solo a celebrare le mode e le tendenze del momento. Ed è significativo che tale dimenticanza venga proprio da un museo dedicato alla scienza.
Nel mondo c’è sempre stato chi ha portato avanti le idee più balzane. Si trattava per lo più di personaggi o gruppi eccentrici e stravaganti che venivano giustamente ignorati se non derisi. Oggi non solo trovano ascolto e seguito nei mass media e nella politica, ma perfino in ambienti cosiddetti scientifici che nulla hanno anche vedere con la scienza.
Quanto alla politica, parafrasando Totò, “e poi dice che uno si butta a destra!” (ogni riferimento alle recenti elezioni americane è puramente voluto).