Il video del papa per Sanremo non era per Sanremo? L’indiscrezione secondo cui Bergoglio non sarebbe stato informato dell’utilizzo del suo messaggio, e l’avrebbe presa molto male, ha provocato parecchio rumore.
Il conduttore del Festival, Carlo Conti, parlando di ricostruzioni “oltre la fantascienza”, ha spiegato di aver scritto a Francesco il 12 gennaio e che la lettera è stata recapitata al papa da padre Enzo Fortunato. Il video, ha riferito Conti, è stato registrato il 1° febbraio, il che spiega perché il papa era in condizioni di salute migliori delle attuali.
Ma Dagospia sostiene che il video non era destinato a Sanremo: era invece un ringraziamento del papa agli artisti che avevano partecipato gratuitamente alla giornata mondiale dei bambini, presentata proprio da Carlo Conti, allo stadio Olimpico di Roma. Dunque una “patacca” o, se preferite, un papocchio.
Il fatto che la figura papale sia coinvolta in vicende simili riempie di tristezza. Il fondo è stato toccato e ora si sta scavando per andare sempre più giù. Lo screditamento della figura papale sarà l’eredità più devastante lasciata da questo pontificato. Ed è giusto che la farsa si consumi dentro lo schermo televisivo, ricettacolo di bruttezza e degradazione.