X

CL commissariata fino al 2032, ma il presidente non dice perché

di Francesco Balducci

“La grande ambiguità in cui viviamo è non dire chiaramente che J. Carrón ha totalmente sbagliato. Non ha seguito il carisma di Giussani, ha portato da un’altra parte. Dalla sua parte. Per questo siamo commissariati, anche se non sembra”. La frase che compare sulla bacheca della pagina Facebook Veni Sancte Spiritus (gestita da spiriti liberi ciellini, con 22.300 follower, appena settemila in meno della pagina ufficiale di CL) è forse la fotografia più accurata di quanto sta succedendo da qualche anno a questa parte dentro Comunione e Liberazione.

Il papa, lo scorso 30 gennaio, ha inviato una lettera in cui dispone la proroga, fino a fine novembre 2031, del professor Davide Prosperi alla guida della Fraternità di Comunione e Liberazione. Carica che Prosperi ricopre dal novembre 2021, quando fu nominato successore del dimissionario don Juliàn Carrón.

Da allora sono passati quasi tre anni e mezzo, anni in cui la Chiesa in almeno tre occasioni ha richiamato con durezza CL sulla deriva presa sotto la presidenza Carrón, con accuse anche molto gravi, tra cui “manipolazione delle coscienze”, “insegnamento di dottrine contrarie al Magistero” e “invito alla disobbedienza alla Chiesa”. Prosperi sarebbe dovuto rimanere in carica per cinque anni, fino al novembre 2026, e poi si sarebbero dovute tenere le elezioni, come previsto dai nuovi Statuti della Fraternità. Il pontefice e il cardinal Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, hanno invece deciso, all’improvviso, di prolungare Prosperi fino alla fine del 2031: un commissariamento decennale.

Il timore del Vaticano è che con le elezioni del prossimo anno sarebbero tornati al potere quei gruppi che in CL hanno invitato alla disobbedienza e che hanno dimostrato di avere una scarsa maturità ecclesiale.

Inutile far finta di nulla: si tratta di provvedimenti gravi, sintomo che la Chiesa giudica grave la situazione interna di Comunione e Liberazione. Il pontefice, nella sua lettera al professor Prosperi, lo loda per aver “intrapreso un provvidenziale itinerario di assunzione di consapevolezza delle problematiche che si sono manifestate nell’ultimo decennio insieme al movimento di CL”, ma ha anche voluto sottolineare la necessità di arrivare al “raggiungimento di quella rinnovata e fondamentale maturità ecclesiale tanto auspicata”. Papa Francesco, pur nel “prendere atto degli importanti passi compiuti finora”, sostiene che “questo itinerario di coscientizzazione non è giunto al suo compimento”.

CL sta quindi attraversando un periodo di crisi grave, la Chiesa lo sottolinea con preoccupazione da oltre tre anni, ma chi guida adesso la Fraternità omette di dirlo. Prosperi non ha mai affrontato questi temi, non ha mai richiamato il popolo ciellino a prendere atto delle accuse della Chiesa, volte a far ritornare il Movimento sulla strada della riscoperta fedele del carisma di don Giussani. E la stragrande maggioranza dei ciellini non sta capendo cosa è successo.

Il risultato di questo silenzio dei vertici di Comunione e Liberazione, e del presidente Prosperi, è una situazione di stallo e di immobilismo. Le posizioni di vertice in CL, così come la guida delle comunità locali, sono sempre saldamente nelle mani della vecchia guardia carroniana. Quello che viene unanimemente ritenuto l’uomo più potente dentro CL, il professor Giorgio Vittadini, pochi giorni fa, durante un incontro, ha ribadito di essere “ancora adesso profondamente legato a Carrón e grato per tutto quello che ho imparato e penso dovrò ancora imparare nel tempo. Quindi non rinnego nulla di quello che è successo”. Questo, nonostante le gravi accuse della Chiesa nei confronti di Carrón. Interessante quel che ha detto poi il professor Vittadini nello stesso incontro: “Ora, non prendiamoci in giro, ci sono tensioni tra noi fortissime su queste cose (e lo sappiamo benissimo!), e due anni di campagna elettorale per noi sarebbero stati un disastro. Questo lo dico io personalmente, non è un giudizio obiettivo: sarebbe stato un disastro in cui ci saremmo confusi a discutere se confermare Prosperi o se mettere uno più vicino a Carrón”. Un’ammissione molto lucida delle divisioni e dello stato di crisi che attraversa CL.

Un’altra figura un tempo legata a Carrón (da cui si è poi allontanato a seguito delle accuse della Chiesa), e che ha un ruolo di grande peso dentro la CL attuale, è il vescovo di San Miniato, il fiorentino monsignor Giovanni Paccosi. Prelato di orientamento progressista e grande ammiratore della teologia bergogliana, monsignor Paccosi lunedì 17 febbraio, in una chiesa della sua diocesi, ha organizzato un “incontro interreligioso di preghiera per la pace” (presentato nella locandina come “avviso sacro” della diocesi di San Miniato), in cui il presule ha pregato con rabbino e imam, ma anche con rappresentanti delle sette Baha’i e Khrisna Kirtana Das. Monsignor Paccosi anche quest’anno, come quello scorso, predicherà gli esercizi spirituali della Fraternità di CL a Rimini. È evidente che la crisi del Movimento fondato da don Giussani è ben lontana da una soluzione, e probabilmente la fiducia del Vaticano nei nuovi vertici di Cielle resterà delusa.

Aldo Maria Valli:
Post Correlati