E nel foglietto della messa spuntano parole massoniche

di Investigatore Biblico

Ringrazio una gentile lettrice per la segnalazione.

Forse un articolo così potrebbe non stupire più, soprattutto dopo alcune recenti uscite di qualche importante prelato (qui, qui, qui).

La recente Preghiera dei fedeli pubblicata in occasione del Giubileo degli artisti nel foglietto La Domenica del 16 febbraio 2025 dalle Edizioni Paoline, ha suscitato qualche interrogativo tra i fedeli più attenti alla genuinità della dottrina cattolica. Il motivo? L’uso di un linguaggio ( qui) che riecheggia in modo allarmante concetti propri della massoneria, organizzazione storicamente e dottrinalmente avversa alla Chiesa.

Uno degli elementi più controversi è l’appellativo “divino architetto” attribuito a Dio. Questo termine è una chiara ripresa della denominazione massonica del Grande Architetto dell’Universo (GADU), concetto volutamente vago e generico, studiato per accomunare credenze religiose differenti e spesso contrastanti. Nella visione massonica, Dio non è il Padre rivelato da Gesù Cristo, ma una sorta di principio creatore anonimo, accessibile a tutte le religioni e persino alle concezioni deistiche o gnostiche.

L’adozione di un simile linguaggio in un contesto liturgico cattolico è profondamente inopportuna, se non scandalosa. Nella fede cristiana, Dio non è un “architetto” impersonale che ha semplicemente dato avvio all’universo, ma è il Padre onnipotente che ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza. Accettare senza critica un termine del genere significa svuotare la rivelazione cristiana della sua identità e piegarla a una prospettiva relativista e sincretista, tipica della massoneria.

Un altro passaggio problematico della preghiera è l’invocazione di un “mondo più giusto e fraterno”. Sebbene a prima vista possa sembrare un’affermazione innocua e in linea con il Vangelo, occorre valutare il contesto e il sottotesto ideologico. La massoneria ha sempre promosso un’idea di “fratellanza universale” che, pur richiamando valori apparentemente positivi, si basa su un umanesimo immanentista, che prescinde dalla centralità di Cristo.

Per un cattolico la vera giustizia e la vera fraternità non si realizzano attraverso vaghe aspirazioni umanitarie, ma mediante la Redenzione operata da Cristo sulla Croce. Il Vangelo secondo Giovanni è chiarissimo: “Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14,6). Qualsiasi tentativo di costruire un’umanità fraterna senza il riferimento a Cristo è destinato a cadere in una sterile utopia, se non in un inganno spirituale.

Questi episodi non sono casuali né isolati. La storia recente della Chiesa è segnata da una progressiva infiltrazione di linguaggi e concetti estranei alla tradizione cattolica, spesso in nome di un ecumenismo malinteso o di un dialogo interreligioso portato all’estremo. Non è un caso che la massoneria abbia sempre lavorato per insinuarsi nei gangli vitali della società e della stessa Chiesa, tentando di corrompere la dottrina dall’interno. Le numerose condanne papali contro la massoneria – da Clemente XII a Leone XIII, fino a Benedetto XVI – sono un monito chiaro e inequivocabile.

La presenza di espressioni così ambigue in una preghiera ufficiale della liturgia è un segnale preoccupante, che richiede una reazione decisa da parte dei pastori e dei fedeli. Non si può accettare che la liturgia cattolica venga contaminata da concetti propri di una visione del mondo incompatibile con la fede cristiana. Ammonisce san Paolo: “Badate che nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Colossesi 2,8).

È tempo di vigilare e di riaffermare con forza la purezza della dottrina, senza cedere a compromessi con chi vorrebbe ridurre la Chiesa a una semplice organizzazione umanitaria, priva della sua missione soprannaturale. La fede in Cristo non si negozia, né si annacqua con terminologie ambigue. Ogni cattolico consapevole deve opporsi con fermezza a queste derive e difendere la Verità rivelata, ovvero Gesù Cristo!

Fonte: investigatorebiblico

 

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