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Il Male a Sanremo. Nell’indifferenza generale. E con il plauso dei nostri pastori
di Elena Martinz
Caro Aldo Maria,
ho deciso di scrivere a Duc in altum riguardo a una foto del festival di Sanremo pubblicata sul sito dell’Ansa. Ora sembra diventata introvabile, ma il video da cui la foto è tratta è visionabile qui.
Da mamma, sono rimasta profondamente sconvolta. E da fedele sono straziata, in quanto nessuno nella cattolica Italia sembra aver provato alcun moto di disgusto (come minimo) davanti a quelle scene. Anzi!
Riporto qui sotto il commento di monsignor Suetta al Festival di quest’anno (il testo si trova in diversi giornali online).
«Sul Festival di Sanremo 2025, il vescovo Suetta ha espresso parole di apprezzamento, dopo anni di critiche feroci per certe edizioni giudicate dissacranti: “Non ho purtroppo potuto seguire le prime due serate perché ero a Lourdes, ma ho avuto modo di recuperare oggi i servizi. Devo dire che l’edizione di quest’anno sa coniugare perfettamente la leggerezza, che è una nota caratteristica di questo straordinario evento musicale, con dei begli accenti di umanità. Credo che questo sia il segreto per fare uno spettacolo che faccia bene al cuore e alla società, toccando quei sentimenti che, nel cuore di tutti noi, a volte sono sopiti”.
Un pensiero, il suo, che si collega anche al videomessaggio di Papa Francesco, che ha aperto il Festival: “Il Papa ha questa straordinaria sensibilità e il desiderio di stare vicino alla gente. Nonostante i suoi acciacchi, continua a voler partecipare a ciò che è tipicamente popolare. E il Festival di Sanremo è un evento popolare nel senso più alto del termine”».
Ci rendiamo conto dal fatto che questo festival da anni non fa che celebrare il Male? Ci rendiamo conto della moltitudine di bambini e giovanissimi che lo guardano?
Chi li difende questi bambini?
Oppure, nella nostra cecità, non riconosciamo più il male e consegniamo i nostri figli, ballando e cantando, nelle fauci della bestia?
Non so, caro Aldo Maria, sono io a essere impazzita? Sono l’unica a vedere certe cose, rimanendone profondamente turbata?
Perché non si leva un esercito schierato e pronto alla battaglia, per attaccare compatti i nemici di Dio? Dove sono i cattolici? Dove sono i cristiani? Dove sono coloro che adorano Colui che ha fatto cielo e terra?
Oggi faccio mie le parole di san Luigi Maria Grignon di Montfort: «Benché divisi fra loro a causa della distanza di luogo o della differenza di carattere o della diversità d’interesse, si uniscono tutti insieme fino alla morte per muoverti guerra sotto la bandiera e la guida del demonio. E quanto a te, gran Dio? Non ci sarà quasi nessuno che prenda a cuore la tua causa anche se nel servirti c’è tanta gloria, utilità e dolcezza? Perché così pochi soldati sotto la tua bandiera? Quasi nessuno griderà in mezzo ai suoi fratelli per lo zelo della tua gloria come san Michele: chi è come Dio? Lasciami allora gridare dappertutto: al fuoco! al fuoco! al fuoco! Aiuto! Aiuto! Aiuto! C’è fuoco nella casa di Dio! C’è fuoco nelle anime! C’è fuoco perfino nel santuario! Aiuto! Stanno assassinando il nostro fratello! Aiuto! Stanno uccidendo i nostri figli! Aiuto! Stanno pugnalando il nostro buon padre! Chi sta con il Signore venga da me! Tutti i buoni sacerdoti sparsi nel mondo cristiano, sia che si trovino tuttora in pieno combattimento o si siano ritirati dalla mischia nei deserti e nelle solitudini, vengano e si uniscano a noi. Formiamo insieme, sotto la bandiera della croce, un esercito schierato e pronto alla battaglia, per attaccare compatti i nemici di Dio che hanno già dato l’allarme: suonano l’allarme, fremono, digrignano i denti, sono sempre più numerosi».
E aggiungo: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore.
Davvero, sono senza parole. Provo un forte dolore e grido dal profondo del cuore: “Usquequo, Domine?”
Con stima e affetto.