Forse ricorderete che tempo fa abbiamo parlato della Bibbia queer [qui], pubblicata in Italia da un editore che si autodefinisce cattolico.
Presentato come “commento queer della Bibbia”, il libro propone (parole dell’editore) “testi di studiosi e pastori che attingono alle teorie femministe, queer, decostruzioniste e utopiche, alle scienze sociali e ai discorsi storico-critici per offrire una lettura della Scrittura come non si era mai fatto”.
Ma siccome al peggio non c’è limite, ora apprendiamo che la Bibbia queer sarà anche oggetto di un apposito corso universitario [qui]. Il merito, si fa per dire, è del Wellesley College, ateneo riservato alle studentesse e noto per aver avuto tra le ex allieve personaggi del calibro di Hillary Clinton, Madeleine Albright e la giornalista Diane Sawyer.
Denominato proprio Queer Bible, il corso, udite udite, “esaminerà i collegamenti tra teoria queer, interpretazione biblica e studi storici del Vicino Oriente antico” e proporrà un’introduzione alle “letture queer della Bibbia” esplorando “il modo in cui le società antiche mantenevano o mettevano in discussione i ruoli di genere”.
In particolare, saranno esaminate le “relazioni tra genere, orientamento sessuale e strutture patriarcali, nonché il modo in cui le aspettative contemporanee sul sesso biologico possono influenzare le interpretazioni moderne dei testi biblici”.
Al centro del corso anche “le interpretazioni bibliche sviluppate da gruppi emarginati”: quindi spazio a “prospettive femministe, indigene e queer”.
Ma non è tutto. Un apposito seminario, intitolato Decolonizing the Bible, studierà la Bibbia come “strumento di colonizzazione” utilizzato in antichità dagli imperi dell’antico Medio Oriente, del Nord Africa e del Mediterraneo e più di recente dalle potenze coloniali europee “nei loro programmi imperialisti”.
Tutto bellissimo, non vi sembra? Tanto bello che proponiamo un corso anche sul Corano queer.
Come dite? Che quello non si può fare? Ma guarda!