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Il cardinale Roche (assai confuso): nella messa tradizionale “non c’è niente di sbagliato”, ma la Chiesa deve “allontanarsene”

di Michael Haynes

Dopo aver applicato con vigore le restrizioni volute da Francesco alla messa tradizionale, il cardinale Arthur Roche afferma che non c’è “nulla di sbagliato” nel rito tradizionale, ma la Chiesa desidera “allontanarsi da quella che era diventata una forma eccessivamente elaborata di celebrazione”.

Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti dal maggio 2021, il cardinale Arthur Roche ha supervisionato le radicali restrizioni imposte alla messa antica da Francesco a partire dal luglio dello stesso anno.

Roche, già noto come oppositore della messa tradizionale al momento della sua promozione da segretario a prefetto del Dicastero, parlando di recente al Catholic Herald ha risposto a una domanda sul numero di giovani cattolici che accorrono alla messa tradizionale, nonostante le sue restrizioni in materia: “Certo, è positivo che le persone vogliano far parte della Chiesa, e non c’è motivo per cui non possano farlo. Non c’è niente di sbagliato nel partecipare alla messa celebrata con il messale del 1962. Questo è stato accettato sin dai tempi di papa san Giovanni Paolo II, papa Benedetto e ora papa Francesco”.

Secondo Roche, le restrizioni di Francesco contenute nella Traditionis custodes dimostrano che la messa antica “non è la norma”: “Per ottime ragioni, la Chiesa, attraverso la legislazione conciliare, ha deciso di allontanarsi da quella che era diventata una forma eccessivamente elaborata di celebrazione”.

Per il cardinale inglese il crescente numero di devoti della messa tradizionale è “in realtà, piuttosto piccolo, ma alcuni gruppi sono piuttosto clamorosi. Sono più evidenti perché fanno sentire la loro voce”.

Roche ribadisce un argomento molto citato – e altrettanto spesso respinto – contro la messa tradizionale: secondo il cardinale, nel corso del suo ciclo triennale la nuova messa, o Novus Ordo Missae, propone ai cattolici più letture della Scrittura: “Nel messale del 1962 c’era una percentuale molto più bassa di letture scritturali rispetto al messale più recente”.

Gli ultimi dati mostrano che nel 2022 il Dicastero di Roche ha autorizzato solo sessanta parrocchie in tutto il mondo a celebrare la messa tradizionale.

L’ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Gerhard Müller, ha rivelato che “un alto rappresentante del Dicastero per il culto divino guidato da Roche” è rimasto sgomento quando ha appreso dell’enorme numero di giovani pellegrini al pellegrinaggio a Chartres. Müller ha detto che il funzionario “ha obiettato che questo non era affatto motivo di gioia, dato he al pellegrinaggio la santa messa viene celebrata secondo il vecchio rito latino straordinario”.

Si ritiene che Roche sia stato uno dei principali artefici di un documento contenente nuove restrizioni alla messa in latino. Ma in seguito a una valanga di dimostrazioni pubbliche da parte di cattolici e non cattolici, insieme a pressioni dirette sul papa da parte di un ortodosso russo, il documento non è mai stato pubblicato.

La teologia della Chiesa “è cambiata” e quindi è necessario un cambiamento nella liturgia, ha sostenuto Roche in una trasmissione radiofonica nel 2023. Inoltre, all’inizio del 2022, Roche ha ribadito che la crescita della messa tradizionale “non poteva essere tollerata perché il Concilio Vaticano II ha cambiato il modo in cui stiamo andando avanti. È una questione semplice”.

I suoi commenti sulla liturgia sono stati duramente criticati da studiosi e giornalisti. Roche è stato accusato di ignorare la storia ecclesiastica e della liturgia e di “distorcere spudoratamente la verità sulla messa tradizionale”.

Nel frattempo, alcuni canonisti hanno sostenuto che le misure di Roche violano il diritto canonico. Le sue restrizioni sono state criticate anche all’interno del Collegio dei cardinali. Il cardinale Raymond Burke ha descritto i Responsa ad dubia di Roche come “confusi” e “contraddittori”, affermando che “ciò che il Dicastero sostiene è contrario non solo al buon ordine della Chiesa, ma anche alla ragione”.

Fonte: LifeSiteNews

 

Aldo Maria Valli:
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