“Cari fratelli e sorelle musulmani, all’inizio del mese di Ramadan il Dicastero per il Dialogo Interreligioso vi porge i suoi più calorosi saluti e la sua amicizia. Questo periodo di digiuno, preghiera e condivisione è un’occasione privilegiata per avvicinarsi a Dio e rinnovarsi nei valori fondamentali della fede, della compassione e della solidarietà”.
Si apre così il messaggio (dal titolo Cristiani e musulmani: ciò che speriamo di diventare insieme) che il Dicastero vaticano per il dialogo interreligioso ha inviato ai musulmani in occasione del Ramadan.
“Quest’anno – si legge nel messaggio – il Ramadan coincide in gran parte con la Quaresima, che per i cristiani è un periodo di digiuno, supplica e conversione a Cristo. Questa vicinanza nel calendario spirituale ci offre un’opportunità unica di camminare fianco a fianco, cristiani e musulmani, in un percorso comune di purificazione, preghiera e carità. Per noi cattolici è una gioia condividere questo momento con voi, perché ci ricorda che siamo tutti pellegrini su questa terra e che stiamo tutti cercando di vivere una vita migliore”
E ancora: “Quello che vogliamo diventare insieme è perciò essere fratelli e sorelle in umanità, che si stimano profondamente a vicenda. La nostra fede in Dio è un tesoro che ci unisce, ben oltre le nostre differenze. Ci ricorda che siamo tutte creature, spirituali, incarnate e amate, chiamate a vivere nella dignità e nel rispetto reciproco. E noi desideriamo diventare custodi di questa sacra dignità, rifiutando ogni forma di violenza, discriminazione ed esclusione. Quest’anno, mentre le nostre due tradizioni spirituali si ritrovano nel celebrare il Ramadan e la Quaresima, abbiamo un’opportunità unica di mostrare al mondo che la fede trasforma le persone e la società, e che è una forza propulsiva di unità e riconciliazione”.
Esprimere sentimenti di amicizia è bello, ma da un simile messaggio può risultare che Ramadan e Quaresima siano, alla fine, la stessa cosa.
Soprattutto, non si dice mai che i quaranta giorni di penitenza nella religione cristiana sono segno dei quaranta giorni che Gesù ha passato nel deserto e che per noi la quaresima è la preparazione alla Pasqua. Nella Quaresima dei cristiani, a differenza del ramadan, c’è questa tensione e questa attesa. Di qui il desiderio di purificazione.
Per l’Islam, invece, il ramadan è essenzialmente una pratica raccomandata dal Corano e alla sua base non c’è una scelta che esprime l’attesa della festa, ma c’è l’obbedienza.
Quando nel messaggio si legge che “siamo tutti pellegrini su questa terra e che stiamo tutti cercando di vivere una vita migliore”, forse sarebbe stato il caso di aggiungere che per noi cristiani “vivere una vita migliore” significa aspirare alla salvezza.
Ma in tempi di Fratelli tutti dire queste cose è da indietristi. Quindi meglio astenersi. Non solo dai pasti, ma anche dalla verità.