
In caso di conclave maneggiare con cura
di Phil Lawler
Quando il papa, qualsiasi papa, entra in ospedale, la reazione riguardante ciò che succede a Roma è sconveniente ma prevedibile. La fabbrica delle voci inizia a funzionare a dismisura. I falsi resoconti abbondano. E i pensieri vanno al conclave.
I giornalisti cominciano a compilare le loro liste, più o meno accurate, dei papabili. Cardinali di solito riservati diventano improvvisamente disponibili per interviste o rilasciano importanti dichiarazioni pubbliche, in quella che i cinici potrebbero interpretare come una forma di campagna elettorale. Cattolici di varia natura, che si immaginano come giocatori all’interno della politica vaticana, cercano scuse per visitare Roma, sperando di essere invitati alle cene in cui i prelati discuteranno dei papabili e delle loro possibilità.
Anche se i medici continuano a consigliare cautela, al momento in cui scrivo papa Francesco sembra essere sopravvissuto a una grave crisi. Ma la sua età e le sue condizioni generali ci fanno supporre che il conclave non possa essere troppo lontano. Come servizio ai nostri lettori, ecco dunque alcuni suggerimenti su come comportarsi.
Seguite le notizie, ma con un atteggiamento scettico. I bookmaker britannici che stabiliscono le quote per l’elezione papale stanno solo cercando di attirare clienti; non hanno informazioni riservate. E la maggior parte dei giornalisti laici non se la passa molto meglio: tendono a vedere le questioni della Chiesa in termini esclusivamente politici e raramente guardano oltre le opinioni che un cardinale ha sull’aborto. Se volete davvero un’analisi informata, attenetevi ai commentatori cattolici esperti. Ma anche in quel caso, fate attenzione. Ogni commentatore ha le sue preferenze.
Diffidate degli esperti. Il vecchio adagio è banale ma vero: “Chi dice non sa; chi sa non dice”. Nei giorni prima dell’inizio del conclave decine di persone gireranno per Roma sostenendo di avere informazioni riservate e saranno desiderose di meritarsi qualche minuto davanti a una telecamera. La maggior parte di loro sta solo diffondendo voci. Anche se sono veri insider, potrebbero solo inviare palloni sonda nel tentativo di manipolare la discussione generale. Tenete presente che qualsiasi cardinale di spicco ha, almeno in fondo alla mente, il pensiero che altri cardinali stiano soppesando la sua idoneità. Ricordate anche che a volte tutti gli esperti sbagliano. Nel 2013 pochissimi commentatori presero in considerazione il cardinale Bergoglio tra i principali papabili, anche se si dice che nel precedente conclave si fosse piazzato al secondo posto.
Non fatevi condizionare dalla politica. Quando si riuniranno a Roma, i cardinali avranno una cosa in mente: l’elezione papale. Naturalmente parleranno tra loro delle necessità della Chiesa. La campagna elettorale vera e propria è proibita, per non parlare delle promesse elettorali, ma tutti coloro che sono coinvolti nel processo spereranno di promuovere alcuni beni e prevenire alcuni mali. I cardinali cercheranno di convincere gli altri a vedere quelle che considerano le necessità più urgenti della Chiesa universale e, prima di essere chiusi in conclave, altri cattolici (e non cattolici) cercheranno di convincere i cardinali stessi. Se parleranno delle qualità che vogliono vedere nel prossimo pontefice, gli ascoltatori accorti saranno in grado di indovinare quali prelati hanno in mente. Nel 2005, se qualcuno avesse detto che la Chiesa aveva bisogno di un teologo brillante che avesse esperienza nella Curia romana e che avrebbe continuato l’opera di Giovanni Paolo II, non avrebbe dovuto menzionare Ratzinger.
Siate pazienti. Negli incontri che precedono il conclave stesso i cardinali parleranno in termini generali delle sfide che la Chiesa deve affrontare, e dai resoconti di quei colloqui ricaveremo il senso della tendenza generale. Ma durante il conclave stesso non sapremo nulla, a parte i segnali di fumata nera che indicano che c’è stato un voto inconcludente. Il prossimo conclave potrebbe essere lungo; molti cardinali non si conoscono e potrebbero impiegare del tempo per posizionarsi prima di esprimere un voto chiaro. I giornalisti laici che si accampano a Roma durante il conclave trovano l’attesa frustrante, soprattutto se da loro ci si aspetta che forniscano aggiornamenti regolari. Ma non ci sono aggiornamenti dal conclave. Si aspetta semplicemente la fumata bianca. E anche allora è saggio essere pazienti. Un nuovo pontefice porta sempre un senso di eccitazione. Per giudicarlo aspetta qualche mese e vedi cosa fa.
Dopo il conclave, siate ancora più scettici. Entro poche settimane dall’elezione del papa, i giornalisti a Roma pubblicheranno quello che sostengono essere un resoconto interno dei procedimenti del conclave, forse anche con conteggi dei voti scheda per scheda. Trattate quei resoconti con estrema prudenza. Ricordate che prima di iniziare a votare, i cardinali prestano un solenne giuramento di non divulgare ciò che viene detto e fatto nel conclave. Un prelato che viola alla leggera quel giuramento non è un testimone affidabile. Forse ha un astio, un desiderio insaziabile di ingraziarsi i giornalisti o un’abitudine irrefrenabile al pettegolezzo. Non sappiamo mai le motivazioni dei cardinali anonimi che fanno trapelare i segreti del conclave, ma sappiamo che non sono affidabili.