
Salvare l’Europa dalle élite che vogliono la distruzione della nostra civiltà. A colloquio con Irene González
Cari amici di Duc in altum, grazie a Claudio Forti siamo in grado di fornirvi la sintesi in italiano dell’intervista [qui] dello storico argentino Patricio Lons alla scrittrice spagnola Irene González, autrice del saggio Salvar Europa.
Irene González Fernández, giurista e analista politica, è columnist di Voz populi.
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Lons – Negli anni Novanta del secolo scorso Francis Fukuyama nel saggio La fine della storia e l’ultimo uomo disse che, una volta caduto il Muro di Berlino, dopo lo Stato liberale e democratico non ci sarebbe stato nessun ulteriore progresso e il mondo intero avrebbe accettato il modello occidentale fondato sui diritti umani. Fukuyama ha venduto parecchi libri, ma la storia non è finita e le sue previsioni si sono rivelate erronee. Un altro pensatore, Alexander Solženicyn, lanciò messaggi ben diversi, avvertendoci dei rischi che l’Occidente stava correndo e parlandoci dell’identità della Russia. Oggi affrontiamo questi temi con Irene González, autrice del saggio Salvar Europa, che consiglio a tutti. E vado subito al dunque: per quale motivo oggi non c’è più la libertà di espressione? Davvero la democrazia si sta trasformando in una tirannia tecnocratica?
González – Grazie per la presentazione che ha fatto del libro, con il quale ho voluto contribuire ad abbattere i miti che ci hanno portato alla distruzione della nostra civiltà. Uno di questi è che la democrazia liberale con la sua abbondanza di beni ci avrebbe resi immuni da ogni preoccupazione e che persino i tibetani avrebbero adottato il modello occidentale come il migliore dei mondi possibili. Fukuyama, uno degli ideologi che hanno espresso il pensiero delle élite globaliste, parlava di fine delle dispute ideologiche e di inizio di un tempo della pace all’insegna delle tecnocrazie. Che cos’è successo, invece? Come stiamo vedendo, non c’era e non c’è alcuna intenzione di creare un mondo pacificato, un mondo libero e una vera rappresentanza. Si va verso la costruzione di una tecnocrazia completamente tirannica, con un potere mai conosciuto nella storia, ma che si presenta in forme benevole, parlandoci di democrazia, sicurezza, protezione dell’ambiente eccetera.
Lons – Vediamo come i mezzi di comunicazione usino ormai un linguaggio unico. E abbiamo vissuto la cosiddetta pandemia…
González – Ciò che abbiamo visto in tutto il mondo durante la “pandemia” è che i mezzi di comunicazione non sono mezzi per informare o per dire la verità, ma sono mezzi organici al regime, al sistema. Sono parte di un grande ministero che non solo dice ciò che il potere vuole, ma espelle dallo spazio pubblico tutti coloro che lo mettono in discussione o semplicemente sollevano dubbi. Nel frattempo però le reti sociali hanno creato una breccia nel muro del discorso unico portando un soffio di libertà mediante il quale i cittadini hanno potuto dibattere e denunciare tutti quegli aspetti problematici che i grandi mezzi di comunicazione ufficiali nascondono. Non a caso, il secondo passo di questa tirannia travestita da democrazia è stato quello di controllare maggiormente le reti sociali, con le censure che abbiamo visto in abbondanza da parte dei maggiori gestori di social. Lo stesso Zuckerberg ha ammesso di avere subito pressioni durante il periodo pandemico. Oggi possiamo dire che sta succedendo la stessa cosa circa la guerra e il “cambiamento climatico”. Infatti, sono stati censurati i messaggi che, per esempio, mettono in questione la transizione ecologica o spiegano che l’ideologia green fa aumentare la povertà. Chi avrà la curiosità di leggere il mio libro troverà elementi sufficienti per notare come l’apertura di X da parte di Elon Musk ha permesso una crescita della libertà d’espressione. Non dico che ora sia sparita la censura, ma certamente il ventaglio informativo si è aperto maggiormente.
Lons – E poi ci sono i servizi di streaming, per esempio Netflix, che non ricorrono alla censura ma impongono modelli. Basta guardare quei programmi per accorgersi che non vengono mai proposti valori cristiani, al contrario!
González – Il libro l’ho incentrato su una questione fondamentale, la “guerra spirituale” condotta da alcune élite profondamente anticristiane, e quindi antiumane, che attraverso gli strumenti che hanno in loro potere pretendono di conformare la società a una nuova scala di valori. Nel libro c’è un capitolo dedicato proprio al cambio di valori che si è avuto nella postmodernità al fine di cancellare i valori precedenti, di matrice cristiana. Fra questi nuovi valori c’è l’ideologia di genere e soprattutto c’è il disprezzo di tutto ciò che ha contribuito a formare la nostra identità. Vediamo come Netflix ha cancellato i bianchi, perfino nei film ambientati nel diciottesimo secolo. Tutti i personaggi buoni devono appartenere alla comunità LGBTQ+ o transessuale, mentre il tonto, il malvagio e il cattivo deve essere una persona bianca ed eterosessuale. In questa battaglia negativa è entrata anche la Disney, di cui parlo nel libro, con un abuso dell’infanzia davvero intollerabile. Ma è quello che fanno! E lo fanno per imporre l’idea che i minori hanno la libertà di decidere sulla loro sessualità. Una porta che apre a qualcosa di terribilmente mostruoso, come la pedofilia, nascosta dietro l’ideologia di genere.
Lons – Si dice che in futuro non ci si accorgerà di essere in carcere, ma anzi si sarà felici di starci dentro. E ora siamo al punto che ti possono arrestare per quanto stai pensando, come nel caso di quella donna inglese che stava pregando in silenzio di fronte a una clinica per aborti ed è stata arrestata per aver pregato mentalmente! Era ferma lì in piedi, in silenzio, e l’agente di polizia le ha chiesto: “Sta pregando?”. La risposta è stata: “Si, nella mia mente”. E per questo è stata arrestata. Ci stiamo incamminando verso questa tirannia?
González – Senza dubbio. Il progetto globalista e antiumano, che si basa sul transumanesimo, ha scoperto che l’oggetto del grande affare economico siamo noi stessi e tutti coloro che verranno nelle prossime generazioni. Loro sanno bene che non è possibile instaurare una tirannia come quelle viste in passato, che si basavano sulla repressione fisica, perché non otterrebbe risultati efficaci. Ciò che vogliono è che noi ci rendiamo schiavi in modo volontario, che desideriamo diventare schiavi. Ne parlo riferendomi non solo al Regno Unito, ma anche alla Spagna, perché anche qui, grazie alla nuova legislazione, chi prega in silenzio davanti a una clinica degli aborti può essere multato per il disturbo arrecato. Per questa gente, il pensiero può essere considerato un disturbo dell’ordine pubblico! Questa guerra spirituale è caratterizzata dall’odio verso tutto ciò che ha a che fare con una società cristianizzata. Il processo di cancellazione della libertà in nome della libertà è cominciato tre secoli fa con la Rivoluzione francese, ed è stato messo in atto da uno Stato e da uomini che si credono dio. Naturalmente, per giungere a questa servitù volontaria, a questa tirannia assoluta, è necessario appropriarsi di tutte le ricchezze da noi prodotte, affinché possiamo essere felici pur essendo poveri. Hanno bisogno del controllo assoluto sul nostro pensiero, e sanno bene che l’ostacolo è il nostro credere in Dio, in un Dio che, a differenza di quello di altre religioni, ci ama.
Lons – Che cosa pensa di queste femministe che scendono in strada per difendere l’Islam e non dicono nulla quando certe fazioni islamiche torturano e uccidono? Abbiamo dei video tremendi, con bambini sgozzati e cristiani crocifissi e poi finiti con una pallottola in testa. Di fronte a queste atrocità non vedo però alcuna mobilitazione da parte delle femministe spagnole. Come hanno potuto cadere in questa assurdità? Lo fanno per attaccare il cristianesimo o c’è anche della follia?
González – C’è l’odio. In Europa, quello che è chiamato sinistrismo islamico è uno strumento fondamentale per la distruzione di ciò che era l’Europa, della sua civiltà cristiana. La sinistra, che odia l’identità europea fondamentalmente cristiana, si è unita con l’Islam. Sembra una contraddizione, ma i due poli hanno un comune obbiettivo: cancellare il cristianesimo. Sono due visioni del mondo profondamente colonialiste e imperialiste. L’islam non viene in Europa in forma amichevole e pacifica, ma con una chiara vocazione di conquista e per cancellare il nostro passato. Così la sinistra vi ha visto uno strumento e un alleato che l’ha aiutata, per esempio, a perpetuare il proprio potere a costo di avere una società che un giorno potrebbe metterla in questione. Nel Regno Unito, per esempio, abbiamo visto come sono stati nascosti dalla polizia casi di violazioni di bambine da parte di stranieri musulmani. Quando tu cambi la base elettorale di una società, lasciando diffondere i pakistani, è chiaro che quello che otterrai è la replica del peggior Pakistan. Nel Regno Unito, vista la densità di stranieri e musulmani, già ci sono casi, come anche in Francia, in cui gli stranieri formano il loro partito e presentano i loro candidati con campagne elettorali in arabo. La convivenza necessaria fra la Sinistra e l’Islam si basa su due interessi. Primo: il profondo odio per l’identità cristiana europea. Secondo: entrambi hanno un progetto di potere. Così si uniscono per portare la guerra interna. Il fatto che nessuno denunci l’assassinio dei cristiani in Siria, e che anche molti cristiani e politici di vario colore, come la presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen, non difendano queste vittime innocenti la dice lunga su quale sia il loro programma. La democratica e femminista von der Leyen ha invece difeso i jihadisti più radicali dell’Isis e la loro presa del potere, definendoli moderati. “La loro presa del potere è una via di speranza per la Siria”, ha detto. Ma in ciò che dice c’è solo ideologia, perché nel suo orizzonte non c’è nulla di morale e nemmeno di spirituale. È solo una questione di potere. Il fatto che l’Islam operi per la distruzione della nostra civiltà a loro va bene, ma arriverà il giorno in cui sarà a rischio anche la loro testa.
Lons – Possiamo dire che oggi la democrazia non rappresenta gli interessi dei popoli e che la dirigenza politica europea è una dirigenza nemica del popolo?
González – Il maggior nemico del popolo è l’élite dell’Unione europea che ha dichiarato guerra al popolo mediante politiche di decrescita che comprimono ogni nostra libertà, come la limitazione della libertà di movimento. Di volta in volta i motivi possono essere climatici o sanitari, ma l’obiettivo è quello. Vogliono indirizzare la spesa con l’euro digitale, decidere quanto denaro possiamo spendere, se possiamo risparmiare o no. Vogliono che tutto sia sotto la loro direzione. Si tratta, insisto, di un progetto di potere senza precedenti nella storia e non si presenta mai in forme cattive e diaboliche, ma come qualcosa di buono e utile per noi. Dicono che in gioco ci sono la democrazia, la libertà, la salvezza del pianeta, la sicurezza contro i nemici, di qui la necessità di prepararsi per la guerra. Ecco, questi sono i nemici che dobbiamo abbattere per poter recuperare la nostra identità e le nostre libertà politiche.
Lons – Che cosa pensa di ciò che è accaduto in Romania? Possiamo dire che l’aver annullato le elezioni ci avvicina alla fine della democrazia?
González – Certamente. Ci sono varie cose che stanno accadendo in Europa. In Germania il partito Alternative für Deutschland, che difende l’identità tedesca ed è anti-islamico e molto critico nei confronti dell’Unione europea e soprattutto delle politiche “verdi”, è stato dichiarato nemico dello Stato. La stessa cosa, con toni diversi, accade in Francia con Marine Le Pain. E in Romania? Il risultato elettorale viene annullato da un tribunale che non ha alcun rispetto dell’imparzialità e il partito patriottico di Calin Georgescu emarginato con la scusa che la Russia avrebbe fatto pressioni nei social. Come se la presenza in rete di messaggi, peraltro di varia provenienza, avesse potuto condizionare il risultato. Un falso. Ecco cosa succede a chi non si sottomette all’Unione europea. Se un partito non gradito alle élite riceve il consenso popolare, questi signori non si fanno problemi: annullano il voto e mettono in carcere il leader. L’obiettivo è eliminare ogni forma di opposizione. Queste non sono teorie, è la realtà. Ma ai grandi mezzi di comunicazione legati al sistema non interessa renderli noti, perché in tal caso potremmo votare “male”, e non sia mai!
Lons – L’euro digitale è un altro passo verso la fine della libertà in Europa?
González – In Europa le libertà individuali sono già compromesse gravemente, a livello di mobilità, di pensiero e di espressione, così come sotto il profilo della difesa della propria identità. L’euro digitale è un passo che non solo va a tagliare le nostre libertà, ma ci rende schiavi di un sistema in cui ti permetteranno di produrre solo determinati beni e alle loro condizioni. Il padrone di questa moneta è la Banca Centrale, la quale può stabilire, per esempio, che la tua industria ha emesso troppa Co2 e ti blocca. Sia come produttori sia come individui siamo ormai ridotti a schiavi di queste élite globaliste che operano attraverso l’Unione europea e altre organizzazioni soprannazionali.
Lons – Recentemente in Catalogna abbiamo visto una preoccupante crescita della violenza. Che cosa sta succedendo? C’è uno sbarco in massa di islamici sulle spiagge spagnole?
González – Ciò che stiamo vedendo non è una novità, perché lo stesso accade in Francia. Ma africanizzazione e islamizzazione sono più accentuate in Spagna. La Catalogna è ormai Catalognistan, con un gran numero di islamici immigrati fuori legge. E non sono risorse utili al mercato del lavoro, come si dice. Sono persone che vivono di sussidi e alimentano la violenza. Un imam, arrestato perché voleva occupare una casa, è stato portato via da islamici che hanno assaltato il commissariato. E le istituzioni che cosa hanno fatto? Hanno dato all’imam la casa che desiderava. I potentati europei vogliono un numero sempre maggiore di islamici in Europa per i motivi di cui parlavamo prima. Le Canarie, un tempo isole privilegiate, oggi sono completamente invase da africani. C’è un traffico di esseri umani che arrivano con navi accolte dalla guardia costiera. Arrivano ben vestiti, con i cellulari carichi. Quasi tutti uomini in età militare. E li sistemano in vari hotel. A me non sembra che questa sia una invasione, a me sembra che ci sia qualcuno che li fa arrivare e li mette lì. Perché se non avessero questi incentivi, certamente non verrebbero. Che tipo di gente sta entrando? Perché non entrano attraverso le frontiere prendendo un biglietto aereo? Da dove vengono? Non sono migrazioni naturali, sono migrazioni di massa provocate dai poteri globalisti che governano in Europa. E lo fanno perché pretendono di imporre il multiculturalismo che provocherà una guerra nelle nostre strade, con la distruzione di ciò che siamo. Quali sono le mafie che facilitano questi trasporti? E che cosa vogliono le nostre ONG, che di fatto operano per distruggere quel che resta della nostra civiltà?
Lons – Potrebbe ripetersi in Spagna la stessa politica che vediamo in Francia con la Le Pain o in Germania con Alternative für Deutschland? La cosa è diversa in Ungheria perché Orban gode di una vasta maggioranza, ma vediamo che il fenomeno cresce anche in Austria, Romania e Slovacchia.
Gonzáalez – In Spagna il raggruppamento politico patriottico è Vox, il terzo partito più votato. Ma nel nostro Paese c’è un bipartitismo che rende più difficile la sua possibilità di arrivare al potere. Tuttavia a ogni tornata elettorale Vox migliora la posizione perché le sue idee concordano col senso comune, con la verità e la realtà. La gente è stufa di questa politica che non crea problemi ai vertici ma solo al popolo. Per questo arriverà il momento in cui Vox potrà essere in grado di giungere al potere. Non mi azzardo a vaticinare che cosa farà in tal caso l’Ue, ma immagino che faranno di tutto per mettere ostacoli. Già ora in Spagna tutti i principali mezzi di comunicazione emarginano questo partito della concretezza.
Lons – La democrazia europea mi fa ricordare un po’ la Seconda Repubblica spagnola, che precedette la Guerra Civile. Come se si giocasse con carte truccate. Come se uno dicesse: “Qui vale solo la democrazia che piace a me”. E poi hanno da ridire sull’autocrazia russa! Questa a me pare una grande ipocrisia. Che cosa dobbiamo fare per lottare contro questo moloc?
González – Prima di tutto non aver paura di dire la verità. Occorre impegnarsi nel non accettare nessuno dei principi che ci hanno portati alla distruzione della nostra civiltà. Non dobbiamo avere alcun rispetto riverenziale per le istituzioni dirette da politici corrotti che non servono i cittadini ma le lobby e gli interessi di terzi. Impegnatevi! Alzate la voce! Cercate la verità! E non dimenticate che il male si fa strada sempre con la menzogna. Quando l’Unione europea, fortemente anticristiana e distruttiva, dice di lavorare per il nostro bene, non dobbiamo abboccare. Dobbiamo combattere questa battaglia culturale al fine di preservare e far conoscere la più gloriosa delle civiltà, la civiltà cristiana.
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Nella foto, Irene González Fernández