
In mille all’assemblea sinodale delle Chiese in Italia. Ma per andare dove?
Apprendo da Avvenire: «Sono 957 i partecipanti alla Seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia che si è aperta a Roma. Rappresentano 219 delle 226 diocesi della Penisola, secondo i dati diffusi dalla Cei. I laici costituiscono gran parte dei presenti: sono in totale 442. A seguire ci sono i sacerdoti: 246 il numero complessivo. Poi i vescovi: 176 in rappresentanza dell’episcopato italiano. Quindi i religiosi e le religiose: 44. Ancora: i consacrati sono 31 e infine i diaconi sono 18. Gli uomini che prendono parte ai lavori sono 664, mentre le donne sono 293».
«L’Assemblea è formata da 761 delegati. Ad essi si aggiungono 78 invitati, 66 membri del Comitato nazionale per il Cammino sinodale, 20 della presidenza e 32 della segreteria generale della Cei. La regione con il maggior numero di diocesi presenti è la Campania: 25 in totale. Seguono la Puglia con 19, il Lazio e la Sicilia con 18 per ciascuno, la Toscana con 17, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e il Triveneto con 15 a testa e le Marche con 13».
Cifre impressionanti, non c’è che dire. Quasi mille persone. Un vero esercito tra delegati, invitati, membri di questo e di quello. E c’è anche un convitato di pietra: il papa (convitato di Pietro, verrebbe da dire con un facile gioco di parole), ma questo è un altro discorso.
Ascolto, discernimento e profezia le (solite) parole talismano su cui si è imperniata la relazione del cardinale Zuppi.
Commento flash di un vescovo anonimo ripreso da Silere non possum: “Una perdita di tempo e anche di denaro. Tra pellegrinaggi giubilari e sinodi sono più a Roma che con la mia gente. Siamo qui ad ascoltare chi? Ma, soprattutto, chiediamoci: dove vogliamo andare?”.
Ah, saperlo!