La finale dell’Ultimate Pool Women’s Pro Series Event 2, gara di biliardo tenutasi al Robin Park Leisure Centre di Wigan, nel Regno Unito, ha provocato notevoli polemiche perché vi hanno preso parte due giocatrici transgender: Harriet Haynes e Lucy Smith. Entrambe le atlete hanno sconfitto quattro avversarie donne per raggiungere la finale, poi vinta da Haynes.
Contro la regolarità della partita si sono espressi personaggi pubblici come il presentatore britannico Piers Morgan, che ha definito la situazione “assurda”, “un imbroglio”, e l’ex nuotatrice olimpica Sharron Davies, che ha parlato di circostanza “ridicola”.
Sharron Davies ha più volte detto no alla partecipazione di donne transgender alle gare femminili: si tratta, ha spiegato, di un vantaggio fisico ingiusto che compromette l’equità competitiva. Secondo Davies, consentire alle donne transgender di competere nelle categorie femminili implica l’esclusione delle donne e mette a rischio l’esistenza stessa dello sport femminile: “La biologia è importante nello sport”, per cui bisognerebbe istituire categorie apposite per le persone trans, al fine di preservare l’integrità degli eventi riservati alle donne.
Attualmente, sia l’English Pool Association (EPA) sia la World Eightball Pool Federation (WEPF) consentono alle persone transgender di partecipare al biliardo femminile senza restrizioni, ma l’EPA ha fatto sapere che potrebbe rivedere i suoi regolamenti, in vigore dal dicembre 2023.
Surreale il titolo della rivista Reduxx: “Due uomini si affronteranno per il titolo di campione femminile all’Ultimate Pool Women’s Pro Series Event 2”.
Lo scorso agosto la English Blackball Pool Federation (EBPF) ha adottato norme più restrittive, limitando le competizioni femminili esclusivamente alle donne, ma contro questa decisione Harriet Haynes ha intrapreso un’azione legale. “Non stiamo parlando di boxe o di lotta” ha detto Haynes.
Secondo Lynne Pinches, giocatrice donna che ha disputato incontri con transgender ed è stata sconfitta, questa giustificazione non regge. Anche nel biliardo, spiega, chi è biologicamente uomo ha dei vantaggi, perché ha leve più lunghe e più forza.