
Ossi duri alla riscossa!
Dopo la lettera dell’osso duro Antonina Sicari (La Chiesa sinodale? Non esiste e non può esistere), ecco qualche reazione.
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Cara Antonina,
sono felicissima di non essere sola. Anch’io mi tengo stretto il catechismo preconciliare e ad esso mi attengo.
Una Chiesa che segue il mondo è fuori dal mio interesse.
Cordiali saluti
Liliana Nagler
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Cara Antonina,
grazie! Noi ossi duri non siamo così pochi, anzi. Stiamo solo aspettando il soffio dello Spirito per riavere i nervi e la carne. Il vero popolo di Dio è lì, pronto ad attraversare il deserto verso la terra promessa. E Dio le promesse le mantiene, nonostante i sinodali!
Mauro Mazzoldi
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Caro Aldo Maria,
ho letto il breve ma splendido contributo di Antonina Sicari, che dimostra di essere un osso davvero duro nei confronti della Chiesa sinodale.
Vorrei aggiungere un mio ulteriore contributo scaturito dalla lettura di un articolo apparso su Avvenire alcuni giorni fa: Assemblea sinodale della chiesa italiana: non scontro ma dissenso costruttivo?
Leggendolo, si può ben comprendere con che razza di pericolosi fanatici (nella migliore e più benevola delle ipotesi) abbiamo a che fare dentro e fuori la Chiesa cattolica, o meglio, di quel poco di potabile che ne resta.
Costoro – specialmente la strabordante maggioranza di laici ideologizzati che partecipano all’evento – sproloquiano e dissertano sulla certezza di operare e parlare sotto l’influsso dello Spirito Santo (una volta molto saggiamente riservato a guidare i cardinali in conclave), per nome e per conto del quale starebbero pervicacemente lottando per cambiare la Chiesa così come, a loro esclusivo avviso, comandano i Vangeli.
Bisogna proprio leggerle le assurdità pronunciate da questi autentici demolitori del Depositum fidei per non avere dubbi su chi sia il padrone preternaturale che li comanda. Essi si stanno arrogando il diritto di rappresentare i voleri di Santa Romana Chiesa al posto di chi, nei secoli, ha sempre avuto il grande ed esclusivo compito di tramandare, salvaguardare e diffondere la Dottrina del Verbo rivelato, incarnato, morto e risorto.
Ma chi siete, che accidenti volete, ma chi vi autorizza a fare ciò che state architettando? Come è possibile che a una ultra-minoranza di facinorosi sia consentito – in una sorta di mostruosa assise che pare somigliante a un distopico concilio laico-dogmatico del terzo millennio – di dettare l’agenda cattolica dell’immediato e prossimo futuro del mondo? Di stabilire sul piano pastorale e, purtroppo, anche dottrinale, come la Chiesa cattolica debba porsi dinanzi alle “sfide” del terzo millennio?
Ci attendono tempi bui che, come cattolici resistenti, siamo chiamati ad affrontare col massimo dell’energia e senza alcuno scrupolo. Quelli che abbiamo di fronte nell’esercito sinodale – laici e ordinati non fa alcuna differenza – sono solo nemici nostri e della Tradizione bimillenaria di un cattolicesimo che ai loro occhi deve essere abbattuto in nome dei disvalori di una nuova religione; un terribile miscuglio sincretistico e neopagano, servile stampella di un neo-umanesimo occidentale che può fare benissimo a meno del Dio trinitario, sollecitamente rimosso e sostituito dai molteplici “vitelli doro” che la nuova chiesa bergogliana ci ha offerto a piene mani in questi ultimi dodici anni.
Mai come in questo momento, il Salmo 59 deve essere la nostra preghiera.
Non devono, non possono vincere.
Fabio Battiston
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