
Meditazione / Non è venuto a salvarsi, è venuto a salvarti
In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso
Lc 22,14-23,56
di Eremita
Questo Vangelo ci lascia senza fiato. Siamo davanti a qualcosa che ci supera. Gesù entra a Gerusalemme, ma non come i re del mondo. Non con cavalli, carri, potenza. Entra su un asinello, come un povero, un servo. Eppure la gente lo acclama, grida “Osanna, benedetto colui che viene nel nome del Signore”, come se finalmente vedesse in lui il messia. Ma poi tutto cambia.
Tutto si capovolge in poche ore. Dalla gloria all’umiliazione, dagli Osanna al “crocifiggilo”. E questo ci riguarda da vicino, perché è il mistero della nostra vita. Pensiamo sempre che Dio si manifesti nelle vittorie, nei momenti belli, quando le cose vanno bene. E invece Dio è proprio lì dove noi non lo vediamo. Dove sembra tutto perduto. Dove c’è fallimento, silenzio, solitudine. Dove non c’è più speranza.
Gesù viene tradito da uno dei suoi. Ma chi di noi può dire di non averlo mai tradito? Chi può dire di essere rimasto sempre fedele? Siamo come Pietro, che aveva promesso di dare la vita e poi, davanti a una serva, dice: “Non conosco quest’uomo”. E lo fa tre volte. Anche noi tante volte abbiamo detto così. Con i fatti, con le scelte, con l’indifferenza. Abbiamo rinnegato il Signore.
Nel Getsemani Gesù è in agonia, soffre, prega, ma i discepoli dormono. Chiede solo di rimanere svegli con lui, un po’ di compagnia, ma loro si addormentano. Quante volte anche noi facciamo così. Lui ci chiede di vegliare, di entrare nella lotta, ma noi siamo stanchi, spenti, assenti. Non capiamo il tempo che stiamo vivendo.
Poi arrivano l’arresto, il giudizio, le accuse false. Lo scherniscono, gli sputano addosso, lo vestono da re per ridicolizzarlo. Gli mettono una corona, ma è di spine. Gli danno un manto, ma è per umiliarlo. Noi vogliamo un re forte, un Dio che ci tolga la sofferenza, che ci sistemi la vita, ma Dio si manifesta nella debolezza. In un uomo che tace, che non si difende, che si lascia condurre come un agnello al macello.
E quando è sulla croce, grida: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Non è una scena teatrale. È vero. Gesù sperimenta il silenzio di Dio, l’abbandono totale. Entra nel nostro inferno. Quando noi ci sentiamo soli, disperati, quando non capiamo il senso di nulla, Gesù è lì. Non è scappato. Non è venuto a salvarsi, è venuto a salvarti.
Alla fine muore. Nessuno lo salva. Nessun miracolo. Nessun angelo. Una lancia gli apre il fianco. E da quel cuore squarciato escono sangue e acqua. La vita, i sacramenti, la Chiesa. Da lì veniamo noi. Dall’amore di uno che ha dato tutto, che non ha trattenuto nulla.
E sapete chi per primo riconosce chi è Gesù? Non Pietro. Non i discepoli. Non Maria. Ma un centurione. Un pagano. Uno che non c’entra nulla. Uno che era lì a fare il suo mestiere, e che forse aveva anche partecipato alla crocifissione. È lui che dice: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”. È uno scandaloso rovesciamento. Perché la fede non è una conquista dei puri, dei religiosi, ma un dono che si rivela proprio a chi è fuori, a chi non ha meriti. A chi guarda, e riconosce.
Questa è la nostra salvezza. Non viene dalle nostre forze, dai nostri sforzi, dalla nostra bravura. Viene dalla croce. Da un amore che si dona senza condizioni. Da un Dio che si lascia uccidere pur di non smettere di amarci. Questa settimana lasciamoci guardare da lui. Lasciamoci amare. Lasciamoci prendere da questo silenzio che non condanna, ma salva. Da questo sguardo che non accusa, ma consola. Non c’è nulla che ci separi da questo amore.
Questo è il Vangelo. Questa la buona notizia.
Amen.
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L’Eucaristia, il solo, vero cibo per l’anima
Amare Gesù. Fino a subire la persecuzione
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L’unico peccato che non sarà perdonato
L’amore infinito della Santissima Trinità
Chiamati più che mai ad aprire il cuore allo Spirito Santo
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Ascoltare la voce dello Spirito Santo
La strada da percorrere. Se vogliamo essere salvati
Qualunque sia il tuo idolo, con Gesù esci dalla tenebra
La potenza dell’amore di Gesù non conosce ostacoli
Perché piangi? Gesù è risorto! Veramente risorto!
Questa Parola potente è proprio per te