
Intelligenza Artificiale, Infernale Attualità
di Antonina Sicari
Caro Valli,
sul momento, nella mia senile ingenuità, ho creduto che la lettera di Vincenzo Rizza [qui] scritta con l’Intelligenza Artificiale non fosse altro che un artifizio letterario, un gioco con cui l’autore si è divertito a simulare le potenti attitudini di un qualcosa che impropriamente chiamiamo Intelligenza Artificiale ma che in realtà, usando le stesse iniziali, definirei invece Infernale Attualità. Perché infernale? Lo spiego subito: la nostra persona, caratterizzata da un intelletto che Dio ha conferito solo all’uomo, non può essere sostituita da nessuno e niente di diverso che parli e “pensi” al nostro posto. Siamo creature poco meno degli angeli, uniche, irripetibili, insostituibili, l’atto più grande della Creazione. Perciò non si intrufolino il male e l’artificio in mezzo a questa splendida e divina realtà: non possono farlo senza trascinarci dalla loro parte. Credo che lo stupore per un esperimento riuscito sia già una pericolosa avvisaglia.
Per carità, nulla contro Vincenzo Rizza, ma, in vera sincerità, mi compiaccio delle successive riflessioni di Fabio Battiston [qui], proprio quelle che mi hanno dissuaso dal ritenere il tutto uno scherzo.
Che passi presto ‘a nuttata.
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Gentilissima Antonina,
la sua lettera, così come l’intervento di Fabio Battiston e la successiva replica di Rizza [qui], dimostra che lo stesso Rizza quando ha chiesto all’AI di scrivere una lettera in nome e per conto suo ha spalancato una porta sull’abisso. L’IA nel giro di poco tempo è già arrivata a questo punto per me piuttosto inquietante: è in grado non solo, su richiesta, di dare risposte e scrivere testi, ma anche di farlo mettendosi nei panni del soggetto interessato, utilizzando gli argomenti che gli sono propri e perfino replicando il suo stile.
Spaventoso, ma reale. Non si sta parlando, infatti, di una remota possibilità, ma di qualcosa che è già qui e con cui dobbiamo fare i conti. Ignorarlo non è possibile. L’idea stessa di individualità personale incomincia a vacillare. Abbiamo ormai un piede in Matrix.
Accolgo senz’altro la richiesta di Battiston: Duc in altum non farà altri esperimenti del genere, anche perché non ne vedo il motivo. Ma il nostro evitare di ricorrere all’IA non impedirà all’AI stessa di andare avanti e conquistare terreno. Il problema di come gestirla, e di evitare di farsene fagocitare, è davanti a noi.
AMV