
E in piazza San Pietro arriva il senzatetto di bronzo
Un’altra scultura in piazza San Pietro. Un’altra macchia scura nel nitore delle linee del colonnato berniniano.
Dopo il monumento al migrante Angels Unwares (Angeli senza saperlo), voluto dal papa nel 2019, ecco Be Welcoming (Siate accoglienti). Siamo sul lato opposto del colonnato. Uguale l’ideologia. Uguale il risultato estetico.
Rispetto ad Angels Unwares, la nuova scultura è meno ingombrante, ma ugualmente fuori posto.
Lo scultore è sempre lo stesso: il canadese Timothy Schmalz, molto amato in Vaticano.
La nuova scultura è stata collocata nei pressi delle docce per i poveri e dell’ambulatorio voluto dal papa per le “persone più fragili”.
Il dicastero per il Servizio della carità spiega che l’installazione Be Welcoming vuole essere “un’interpretazione visiva di un versetto della Lettera agli ebrei” che invita all’ospitalità.
La statua in bronzo raffigura uno “straniero” che “sembra vivere come un senzatetto, con i propri beni tenuti in una borsa e un bastone che fa pensare ad un lungo viaggio”, e “ti invita a sederti accanto a lui”.
Bene. Modesta proposta di un indietrista dal cuore nero: ora non resta che cambiare nome alla piazza. San Pietro è obsoleto. Piazza dell’Accoglienza sarebbe meglio. O anche piazza dei Senzatetto. Per le docce, in fondo a destra.
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Nella foto (vaticannews), la scultura Be Welcoming