Il modello cinese è già qui, anche in Occidente. L’allarme del dissidente Chen Guangcheng
Un sistema di credito sociale in stile comunista cinese è ormai “alle nostre porte, negli Stati Uniti e in Europa”. Parola di Chen Guangcheng, l’avvocato per i diritti umani e dissidente fuggito dalla Cina nel 2012.
Oltre al regime di aborto forzato (con la “politica del figlio unico” e poi il permesso per le coppie sposate di avere fino a tre figli ma comunque con “il Partito comunista che può ancora imporre l’aborto” a qualsiasi cittadino) dovremmo prestare attenzione, avverte Chen Guangcheng, all'”uso della tecnologia occidentale da parte del Partito comunista cinese per creare sistemi di riconoscimento dei movimenti e facciale, allo scopo di controllare la popolazione”.
Tutto ciò, combinato con l’health number che ogni cittadino è tenuto ad avere, consente in effetti al Pcc un controllo totale sulla vita dei cittadini.
“Un tempo – spiega l’avvocato – se il Partito voleva impedire a qualcuno di fare qualcosa mandava un gruppo di teppisti e lasciava fare a loro, adesso invece tutto avviene al computer. Lo stato di vaccinazione e le altre informazioni sanitarie sono usate per il controllo sociale, per fare in modo che la persona non possa nemmeno comprare un biglietto aereo o del treno per andare da qualche parte. Negli ultimi due anni, la capacità del Partito comunista cinese di controllare la popolazione attraverso questa tecnologia è salita alle stelle”.
Ma lo scenario distopico che per 1,4 miliardi di persone è realtà in Cina sta per nascere anche in Occidente: “Non è più qualcosa di cui dobbiamo preoccuparci solo in Cina, sotto il Partito comunista. Penso che ormai potremo vederlo qui da noi, negli Stati Uniti e in Europa”.
L’avvertimento di Chen arriva dopo che molte città americane richiedono alle persone di fornire la prova della vaccinazione Covid-19 per entrare nei ristoranti o in altri esercizi e alloggi pubblici, spesso sotto forma di un codice QR o tramite un’App.
Chen Guangcheng è ben noto nei circoli dei diritti umani in tutto il mondo. La sua storica azione legale collettiva contro il Pcc per la politica del figlio unico e la critica alle violazioni dei diritti umani da parte della Cina gli sono costate il carcere e poi gli arresti domiciliari, da cui alla fine è scappato.
La fuga di Chen è stata descritta in dettaglio nel suo libro del 2016 The Barefoot Lawyer: The Remarkable Memoir of China’s Bravest Political Activist. Un’azione rocambolesca, terminata con l’arrivo nell’ambasciata americana, da cui poi l’avvocato, non vedente, si trasferì con la famiglia a New York.
Chen, che ha parlato alla Convention nazionale repubblicana del 2020, elogiando l’allora presidente Trump per essersi opposto alla Cina ed esprimendo la sua gratitudine “al popolo americano per aver accolto me e la mia famiglia negli Stati Uniti, dove ora siamo liberi”, afferma che i boicottaggi diplomatici delle Olimpiadi di Pechino 2022 sono azioni ben “lontane dall’essere sufficienti”.
“Il Partito comunista è un’organizzazione mafiosa che ha completamente messo sotto sequestro e controllato l’intero Paese. L’idea che le nazioni occidentali coopereranno con questo governo, e parteciperebbero a questo tipo di eventi, è imbarazzante”.
“Anche se gli Stati Uniti hanno parlato di boicottaggio diplomatico, alla fine hanno inviato diciotto funzionari del governo ai giochi olimpici. Il tutto è un inganno per il popolo americano, qualcosa che va contro l’America, i valori americani”.
Chen chiede “un’alleanza di paesi democratici” perché si riuniscano e decidano “come eliminare” il regime del Pcc. “Gli artigli del Partito comunista cinese si sono estesi in tutte le aree del mondo. Il coronavirus ne è un perfetto esempio. Ha cambiato il nostro modo di vivere”.
Secondo il dissidente, le risposte dell’Occidente al coronavirus, modellate sulla risposta della Cina comunista, sono state un errore.
Se in Occidente “iniziamo a fare le cose secondo il modello applicato dal Partito comunista cinese, allora limitiamo le libertà delle persone, diventiamo proprio come loro e rischiamo di finire schiavizzati”.
Guangcheng è anche critico verso i severi mandati vaccinali applicato in molti paesi occidentali.
“Penso che nel momento in cui i vaccini non sono stati completamente testati, iniziare a costringere tutti a farseli inoculare non sia giusto. Senza contare che non sappiamo se ci sono danni che potrebbero derivare dai vaccini in futuro”.
Dovrebbe spettare a ciascun individuo decidere se farsi iniettare il vaccino o no. “Ci sono molti potenziali effetti collaterali dei vaccini di cui non si è parlato nei media. Hanno a che fare con coaguli di sangue e altre cose. Penso che non parlarne sia una specie di propaganda: è fuorviante. Non accetto questo tipo di autocensura dei media”.
L’avvocato sottolinea che la mancanza di risposte sull’origine del virus comporta il rischio di avere malattie: “La cosa che voglio mettere in evidenza è che se non indaghiamo sulle origini di questo virus, se non andiamo fino in fondo, in Occidente avremo innumerevoli forme di questo virus che si presenteranno uno dopo l’altro”.
Fonte: lifesitenews.com
Video: https://rumble.com/vuob3p-chen-interview-part-one.html