Verso una riforma delle regole del conclave?
Il 21 giugno si è tenuto online un Consiglio dei cardinali. È durato meno di un’ora, mentre i cardinali di solito si riuniscono per tre giorni. I porporati hanno parlato della riforma della Curia, ma anche dell’organizzazione del prossimo concistoro del 29-30 agosto. Nulla è stato detto di questo concistoro che, come sappiamo, è il primo concistoro ordinario pubblico che papa Francesco tiene dal 2015.
Sembra anche che il papa stia pensando a una riforma ampia della legislazione che regola la vacanza della sede apostolica e l’elezione del nuovo papa, come ha ricordato durante la riunione del Consiglio cardinalizio. In cosa consisterebbe questa nuova normativa? In primo luogo, si dice che il papa voglia abolire le congregazioni generali, escludendo di fatto tutti i cardinali ultraottantenni dal processo pre-elettorale. Allo stesso tempo, vorrebbe aumentare il numero dei cardinali che possono votare in conclave: la legge fissa il numero a 120, anche se il papa può decidere deroghe a sua discrezione. Infatti siamo a 126. Papa Francesco potrebbe portarli a 130 o 140.
Al posto delle congregazioni generali, il papa potrebbe organizzare i cardinali in gruppi, come nei sinodi, e ogni gruppo avrebbe un relatore che, alla fine, riferirebbe.
Resta da vedere se papa Francesco cambierà anche il processo di voto. Benedetto XVI aveva stabilito che i due terzi dei voti dei cardinali sarebbero sempre stati necessari per eleggere il papa. Prima, la soglia veniva abbassata dopo diversi scrutini. L’idea di Benedetto XVI era di prevenire accordi eccessivamente politici. Papa Francesco potrebbe invece introdurre la possibilità di abbassare la soglia elettorale in caso di stallo. L’idea sarebbe quella di non continuare a votare per troppo tempo. Queste sono comunque solo speculazioni e non c’è modo di sapere se si riveleranno accurate.
In realtà, siamo in un momento imprevedibile, nel mezzo di una riforma della Curia ancora incompiuta, unita alla possibilità di una sede vacante. Occhi puntati su L’Aquila, dove il papa si recherà il 28 agosto per gli eventi della Perdonanza celestiniana.
Celestino V rinunciò al pontificato e Benedetto XVI lo onorò deponendo sulla sua tomba a L’Aquila la sua stola, che ne prevedeva le dimissioni. Papa Francesco ha organizzato il viaggio già a febbraio, poi ha costruito il concistoro attorno al viaggio. Non può non succedere nulla. Forse un nuovo documento verrà firmato lì.
Fonte: lesalonbeige.fr