Tempo d’Avvento / Le profezie messianiche

Quando la nostra religione era insegnata seriamente

Gesù Cristo centro e termine delle profezie. Gesù sa e dice di adempiere le profezie 

Gesù — dice il Vangelo — venne a Nazareth, dove era stato allevato, e, entrato, secondo l’usanza del sabato, nella Sinagoga, si alzò per fare la lettura. Gli venne dato il libro del profeta Isaia, ed Egli, apertolo, trovò quel passo dove è scritto: «Lo spirito del Signore è sopra di me; per questo Egli mi ha unto per portare la buona novella ai poveri; mi ha mandato a guarire i contriti di cuore, ad annunciare la liberazione ai prigionieri e la vista ai ciechi, a rimettere in libertà gli oppressi, a predicare l’anno accettevole del Signore e il giorno del premio». Poi, ripiegato il libro, lo restituì all’ inserviente, mentre tutti nella Sinagoga tenevano gli occhi fissi su di Lui.

Allora Egli cominciò a dir loro: «Oggi le vostre orecchie hanno udito l’adempimento di questa profezia».

In questo caso — come in molti altri — Gesù applica a sé stesso i passi dei profeti e dimostra che si sono adempiuti nella Sua Persona e davanti agli occhi dei suoi contemporanei.

Dunque le profezie avevano per termine Lui e trovavano in, Lui il loro compimenti.

I profeti: divinità delle profezie

Dio aveva preparato il popolo ebreo a ricevere il Salvatore colle promesse più volte rinnovate; aveva costellato la sua storia politica e religiosa di stupende figure messianiche, ma volle anche anticipatamente descrivere molti aspetti del Cristo venturo per mezzo delle profezie.

Per un periodo di quattrocento anni Dio suscitò uomini straordinari chiamati profeti, affidando loro il compito di richiamare il popolo alla fede ed alla morale divina. La loro missione, per volere di Dio, fu confermata coi miracoli e colla predizione del futuro.

I profeti, per risvegliare l’attesa messianica, parlarono spesso del Messia, e le loro profezie sul Cristo, unite ed ordinate, ne costituiscono quasi una biografia anticipata. Sono come le pietruzze di un mosaico che, sistemate secondo il piano dell’artista e vedute nel loro complesso, formano una meravigliosa composizione: la vita del Messia.

Questo fu possibile perché una sola Mente ordinatrice ispirava i profeti e li dirigeva verso un unico fine ed un’unica persona: Gesù Cristo. Così il Messia, apparendo sulla terra, unificava e realizzava in sé tutto il passato e trovava nelle profezie un argomento invincibile della sua missione divina.

Il Cristo dei profeti

Le profezie intorno a Gesù Cristo sono moltissime: tra esse scegliamo quelle che si riferiscono ai fatti più impor-tanti della sua vita.

I profeti hanno predetto del Messia: 

1) La stirpe da cui sarebbe nato: quella di Sem. Infatti Noè benedicendo a Sem disse: «Benedici, o Signore, i padiglioni di Sem, e sia Canaan loro schiavo. Dilati Iddio Iaphet e trovi dimora nei padiglioni di Sem» (Genesi, 9, 26).

2) La nazione: quella discendente da Abramo. «Benedirò chi ti benedice — disse il Signore ad Abramo — e maledirò chi ti maledice e Per te saranno benedette tutte le nazioni» (Genesi, 22, 18).

3) La tribù: quella di Giuda. «Giuda, a te daran lode i tuoi fratelli — disse Giacobbe benedicendo i suoi figli — e ti adoreranno i figlioli del padre tuo. Lo scettro non sarà tolto da Giuda e dal condottiero della stirpe di lui, fino a tanto che venga colui che deve essere mandato, Egli sarà l’aspettazione delle nazioni» (Genesi, 40, 8).

4) La famiglia: quella di Davide. «Il Signore ha dato a Davide promessa giurata e davvero non la ritratterà: un tuo figlio collocherò sul trono» (Salmo, 131, 11). «Il seme di lui durerà in eterno» (Salmo 88).

5) La Madre: Maria Vergine. «Ecco che una Vergine concepirà e darà alla luce un figlio e il suo nome sarà Emanuele cioè: Dio con noi (Isaia. 7. 14).

6) Il tempo della nascita: «Sappi dunque e nota attentamente: da quando uscirà l’editto per la riedificazione di Gerusalemme fino al Cristo principe vi saranno sette settimane e sessantadue settimane; e saran di nuovo edificate le piazze e le mura in tempo d’angustie… Il Cristo sarà ucciso e non sarà più suo popolo quello che lo rinnegherà. E la città e il santuario saranno distrutti da un popolo con condottiero che verrà e la sua fine sarà la devastazione» (Daniele, 9. 25).

«Quando verrà meno lo scettro di Giuda» (Genesi, 40, 10).

«Prima della distruzione di questo secondo tempio che sarà da lui visitato» (Aggeo, 2-8).

«La sua venuta sarà preceduta da una pace universale» (Isaia, 2, 4).

«Sarà annunciata e preparata da uno speciale inviato» (Malachia, 3, 1).

7) Il luogo: «E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei certo la più piccola fra le terre di Giuda; perchè da te uscirà Colui che reggerà il mio popolo di Israele» (Michea, 5, 2).

8) La vita: «Sarà adorato dai re d’Oriente che gli offriranno oro e incenso» (Isaia, 60, 6).

«Soggiornerà in Egitto» (Osea, 11, 1).

«Sarà povero ed attenderà al lavoro» (Salmo 87, 16).

«Sarà obbediente» (Salmo 39).

«Andrà a cercare le pecorelle smarrite, solleverà quelle che son cadute, fascerà le piaghe di quelle che son ferite» (Ezechiele, 34).

«Consolerà gli afflitti» (Isaia, 61).

«Opererà miracoli a favore dei ciechi, dei sordi, dei muti, ecc.» (Isaia, 35, 6).

«Sarà anche una pietra di scandalo e un’occasione di rovina per un gran numero di giudei» (Isaia, 1, 6, 8).

«Entrerà trionfalmente in Gerusalemme cavalcando un’asina e un asinello» (Zaccaria, 9, 9).

9) La passione: «Egli non ha vaghezza né splendore; e noi l’abbiamo veduto e non era bello a vedersi… Veramente Egli ha preso su di sé i nostri languori e ha portato i nostri dolori, e noi l’abbiamo reputato un lebbroso e come flagellato da Dio e umiliato. Ma egli è stato piagato a motivo delle nostre iniquità, è stato sprezzato per le nostre scelleratezze; il castigo, cagione di nostra pace, cade sopra di Lui e per le lividure di Lui siamo risanati. Tutti noi siamo stati. come pecore erranti: ciascheduna deviò per la sua strada e il Signore pose addosso a lui le iniquità di tutti noi. È stato offerto, perché Egli ha voluto e non ha aperta la sua bocca; come pecorella sarà condotto ad essere ucciso; e come agnello muto si sta dinanzi a colui che lo tosa, così Egli non aprirà la sua bocca» (dalle Profezie di Isaia).

«Mi pesarono per mia mercede trenta monete d’argento» (Zaccaria, 11, 12).

«Hanno forato le mie mani ed i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa; si son divise le mie vesti e han gettato la sorte per avere le mie vesti…; quanti mi videro si burlarono di me, mossero le labbra e scossero la testa. Confidò nel Signore: essi dicono: lo liberi, lo salvi, se è vero che lo ama» (Salmo 21).

«Per cibo mi diedero fiele, e per calmare la mia sete mi offersero aceto» (Salmo 62, 68). 10)

10) La missione: «Sarà il Salvatore» (Isaia, 51, 5).

«Sarà il giusto per eccellenza» (Geremia, 23, 5).

«Sarà l’Ammirabile; il Consigliere; il Principe della pace » (Isaia, 9, 6).

11) La divinità: «Il Signore mi ha detto: tu sei mio figliuolo oggi io ti ho generato».

«Tra gli splendori della santità, avanti ad ogni altra cosa, dal mio seno io ti generai – dice Iddio» (Salmo 109, 4).

«Egli sarà l’Emanuele, il Dio forte, il Padre del futuro secolo» (Isaia, 42, 16).

12) Il sacerdozio: «Il Signore ha giurato ed egli non si pentirà: tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedecco» (Salmo 109).

13) Il trionfo: «L’Agnello sarà il Dominatore». «Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra fino a tanto che io ponga i tuoi nemici sgabello dei tuoi piedi) (Salmo 109).

«Non permetterai che il tuo unto veda la corruzione» (risurrezione) (Salmo 15).

14) La regalità: «Fiorirà ai suoi dì la giustizia e somma pace… dominerà da un mare all’altro e dal fiume fino all’estremità della terra» (Salmo 71).

«Ci è nato un pargolo, ci fu dato un figlio, il suo nome sarà Principe, di Pace e il principato è stato posto sulle sue spalle. Il suo impero crescerà. Sederà sul trono di Davide e sopra il suo regno» (Isaia, 9, 6).

«Gli conferì la potestà, l’onore, il regno; tutti i popoli, le schiatte e le lingue serviranno a Lui; la sua potestà sarà una potestà eterna che non gli sarà mai tolta, e il suo regno un regno che non sarà mai distrutto» (Daniele, 7, 13).

Tutte queste profezie si sono verificate alla lettera; basta leggere la Vita di Gesù, e specialmente il Vangelo di san Matteo che, scrivendo per gli ebrei, diede un forte rilievo al parallelismo tra le profezie e la vita del Salvatore, offrendo la più forte dimostrazione che l’Aspettato delle genti era venuto, che era lui, Gesù di Nazaret.

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Gesauldo Nosengo, Incontro a Cristo. Testo per l’insegnamento della Religione nella Scuola media inferiore. Volume primo per il primo anno: “Gesù Cristo Messia e Rivelatore, centro del tempo antico e della nostra fede”, Le Monnier, Firenze 1950, pagg. 84-90

Fonte: centrostudifederici.org

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