Chiesa in uscita / I frati, i musulmani e il dono dell’energia
Cari amici di Duc in altum, propongo, senza commenti, la seguente notizia. Aggiungo solo che è tutto vero. Non si tratta di uno dei miei scritti sarcastici, tipo “Uomini giusti ai posti giusti”. Del resto, ormai la realtà supera abbondantemente ogni possibile fantasia. Il testo è originale. Mi sono limitato a eliminare l’orgia di lettere maiuscole.
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Antonianum firma un accordo energetico con il Centro islamico d’Italia. Primo accordo interreligioso ed energetico in Italia
Lunedì 13 marzo a Roma, durante il convegno “Energia di pace. Fare energia per la pace”, la Pontificia Università Antonianum (Pua) e il Centro islamico culturale d’Italia – Grande Moschea di Roma hanno firmato il primo accordo interreligioso ed energetico d’Italia. Nel documento si esprime la volontà di “realizzare un progetto condiviso di comunità energetica tra la Pua e il Centro islamico culturale d’Italia come primo esempio vivente di profonda collaborazione e sinergia tra le comunità di appartenenza”.
Con questo accordo verranno installati dei pannelli fotovoltaici che consentiranno la produzione di 50 kilowatt alla casa generalizia dei frati minori, 120 all’Antonianum e 250 alla Moschea.
L’accordo è stato siglato per la Pua da fr. Massimo Fusarelli, ministro generale e gran cancelliere, e da Fr. Augustín Hernández Vidales, rettore magnifico; per il Centro islamico d’Italia dal dr. Nader Akkad, imam, e dal dr. Abdellah Reouane, segretario generale.
L’importanza del documento va oltre le necessità energetiche o economiche. Ha spiegato durante il convegno fr. John Puodziunas, economo generale dell’ordine: “Abbiamo iniziato questo progetto circa sei anni fa; abbiamo avviato il processo e due volte siamo stati respinti per vari motivi, sia per l’Antonianum che per la curia generale. Uno dei valori che ci sta guidando in questo ambito è quello della relazione: non facciamo le cose da soli. Stiamo lavorando con qualcun altro, con altre persone. Non si tratta solo di vantaggi finanziari, si tratta dell’orientamento alla missione, si tratta dell’efficacia della missione, non solo dell’efficienza delle finanze. Quindi l’efficacia della missione è visibile solo nell’atto di firmare insieme questo accordo”.
Nel documento viene sottolineata l’importanza di “invitare tutte le persone che portano nel cuore la fede in Dio e la fede nella fratellanza umana a unirsi e a lavorare insieme, affinché esso diventi una prima opportunità concreta per l’Italia, con particolare riguardo alla comunità cittadina di Roma Capitale”. Anche l’imam Nader ha evidenziato l’importanza di questo patto: “Si tratta di una firma epocale: non è da poco produrre energia e donarla. Il nostro agire diventa modello anche per le altre comunità musulmane nel mondo”.
Fr. Augustin, rettore magnifico della Pua, ha inoltre spiegato che “la firma rientra nello sviluppo della licenza in Ecologiai integrale alla Pua; lo abbiamo voluto firmare proprio il 13 marzo, nel giorno del decimo anniversario dell’elezione di papa Francesco”.
Fonte: ofm.org