Pensare un’Italia senza la legge 194. Incontro a Mestre con D’Amico e Micaletti

Ricevo e diffondo il seguente comunicato.

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Pensare un’Italia senza la legge 194. Questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà sabato 11 novembre alle ore 20:30 presso l’auditorium del centro comunale Candiani a Mestre.

Il tema è apparentemente inattuale: la legge 194 del 1978 sull’aborto legale (detto ipocritamente interruzione volontaria della gravidanza o Ivg) sembra inattaccabile; oggi nessun grande partito vuole od osa metterla in discussione, e così di fatto la pensano persino i vertici ecclesiastici. Quanto all’uomo della strada, ha ben altri problemi per la testa e non ha voglia di riaprire una questione ormai chiusa decenni fa.

Eppure… noi vogliamo provare a rompere questo rigido schema, partendo dai principi della Legge naturale e divina, che ci ricordano che non è mai lecito a nessuno uccidere in modo diretto e voluto un innocente, e che la legge degli uomini deve proteggere con più forza proprio chi è più piccolo e indifeso. Vogliamo anche poi interrogandoci sui passi che pian piano si potrebbero fare per incrinare i dogmi abortisti; in tal senso va ad esempio la recente proposta di legge di iniziativa popolare Un cuore che batte, a cui la nostra associazione a livello locale aderisce.

Per ragionare su questi temi drammatici e urgenti (l’Italia è ormai al suicidio delle culle vuote…) abbiamo invitato il filosofo Matteo D’Amico e l’avvocato Massimo Micaletti, due voci preparate e controcorrente. Non ci sarà da annoiarsi!

Vorremmo tentare di aprire una “finestra di Overton” al contrario, facendo nostra la strategia degli avversari, i quali molti anni orsono hanno iniziato ad aggredire i pilastri della società (il matrimonio, la famiglia, la stessa vita umana) senza temere di puntare molto in alto, anche a costo di creare inizialmente scandalo; e i risultati sono tristemente arrivati.

Ora siamo noi a lanciare la battaglia delle idee “impresentabili”, a osare il discorso che infastidisce i benpensanti e irrita i radicali: l’aborto non è diritto ma delitto, la legge che lo consente può essere modificata oggi, e abrogata domani!

Movimento per la vita di Venezia – Mestre

 

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