Sulla frociaggine parte due. Omofobia? No…

Ci risiamo con la frociaggine. Ma le parole del papa vanno riferite bene. Non ha detto semplicemente, come titolano tanti giornali, che “in Vaticano c’è troppa frociaggine”. No, ha raccontato: “È venuto un monsignore e mi ha detto: qui in Vaticano c’è troppa frociaggine”.

Poiché il papa stava parlando del pericolo delle “ideologie nella Chiesa”, la citazione del monsignore ci fa capire che nello slang vaticano la parola “frociaggine” non indica soltanto gli omosessuali. È un’etichetta che designa quell’ambiente “ideologico”, come lo definisce il papa, che può arrivare a costituire una “lobby” e la cui caratteristica, andando oltre l’inclinazione sessuale, riguarda l’orientamento dottrinale. Infatti, il papa ha puntato il dito contro le ideologie “tradizionaliste” per dire che “non vanno bene”.

Ricostruire il pensiero del papa è sempre un’impresa ardua. Se poi si parte da brandelli di frasi lo è ancora di più. Ma dal Vaticano ci dicono che, effettivamente, il concetto di “frociaggine” per Bergoglio (e per altri in Vaticano) è più estensivo. Designa l’omosessualità, ma non solo. È un dispregiativo con cui si colpiscono anche preti e religiosi non allineati al gesuitismo bergogliano, come tutti quei consacrati che dimostrano attenzione per la tradizione e le relative forme.

Per Bergoglio, che non possiede alcuna consapevolezza della dimensione soprannaturale della Tradizione ma la concepisce unicamente in termini umani e culturali [si veda in proposito il saggio pubblicato qui da Duc in altum], la tradizione non è altro che ideologia. E lo è perché lui stesso ragiona soltanto in termini ideologici.

In questo contesto, la parola frociaggine, non a caso pronunciata di nuovo di fronte a una platea di sacerdoti, si rivela per quella che è: uno strumento dell’armamentario ideologico di Bergoglio e dei suoi aiutanti.

D’altra parte ricorderete che, quando il papa pronunciò per la prima volta la parola frociaggine, la sala stampa disse che Francesco non voleva offendere usando termini omofobi. Non disse che il papa non aveva usato quella parola.

Insomma, sulla bocca del papa la frociaggine c’entra poco con l’omofobia di cui cianciano i giornali, anche perché il papa, quando ne ha bisogno per la sua gestione del potere, è prontissimo ad appoggiare gli omosessuali e a circondarsene. C’entra invece con il tentativo di Bergoglio di rifare la Chiesa e la stessa religione cattolica.

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