Pessime abitudini in chiesa / 3
di Valentina Lazzari
Caro Valli,
aggiungo altre pessime abitudini all’elenco in corso di pubblicazione [qui e qui] nel blog.
Il sacerdote, prima di dare la Comunione a ogni fedele, dovrebbe alzare l’ostia e dire “Il Corpo di Cristo” guardando in alto. Invece spesso la particola viene consegnata frettolosamente, quasi fosse una patatina, nelle mani, senza guardare in Alto e passando subito al fedele successivo, senza controllare che l’ostia venga effettivamente consumata.
Se non ricordo male, i chierichetti dovrebbero stare ai lati del sacerdote e uno dovrebbe avere il piattino, così da raccogliere l’ostia eventualmente scivolata. Ma i chierichetti spesso non ci sono o, se ci sono, non hanno il piattino.
Ricordo che quando ero una bambina il sacerdote, se non aveva nessuno accanto, se ne restava lì fermo, e non iniziava a dare la Comunione finché non fosse stato raggiunto da un chierichetto munito di piattino.
Altro punto dolente: i canti. Se si è stonati, meglio evitare. Un canto eseguito male non permette la giusta intimità con il Signore, specie dopo aver ricevuto Cristo in Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
Vedo poi che quasi tutti i fedeli durante la distribuzione dell’Eucaristia se ne stanno seduti, mentre di fronte a Nostro Signore dovremmo stare in ginocchio, per sedersi solo dopo che il sacerdote ha richiuso il tabernacolo.
A proposito. Troppo spesso il sacerdote, anche se giovane e quindi senza problemi alle articolazioni, non s’inginocchia ogni volta che passa davanti al Tabernacolo, e neanche prima di chiuderlo.
Infine: che ci stanno a fare schiere di chierichetti e chierichette come scenografia attorno all’altare? Se non servono la messa, fanno solo confusione.
Bisognerebbe tornare a leggere il don Camillo di Guareschi per capire come si sta a messa.
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