E’ finita. Detto papale papale

Cari amici di Duc in altum, a Singapore Bergoglio, rivolto ai giovani, ha pronunciato parole sconvolgenti per ogni cristiano degno di questo nome: “Tutte le religioni sono percorsi per raggiungere Dio. Esse sono, per fare un paragone, come differenti linguaggi, differenti dialetti, per arrivare a quell’obiettivo. Ma Dio è Dio per tutti. Se tu incominci a combattere sostenendo ‘la mia religione è più importante della tua, la mia è vera e la tua non lo è’, dove ci porterà tutto ciò? C’è un solo Dio, e ognuno di noi possiede un linguaggio per arrivare a Dio. Alcuni sono sikh, musulmani, hindu, cristiani: sono diverse vie che portano a Dio”.

Il pontefice ha pronunciato queste parole durante un incontro interreligioso con i giovani tenutosi presso un college cattolico, poco prima di partire da Singapore per il volo di ritorno a Roma.

La dottrina cattolica su Cristo unico salvatore è, come si vede, liquidata. E nel modo più netto possibile. Che significato ha, a questo punto, l’evangelizzazione? E la missionarietà? Perché schiere di cattolici hanno sacrificato tutto, anche la vita stessa, per predicare il Vangelo se ogni fede è uguale all’altra e tutte portano in egual misura a Dio?

Certo, non è la prima volta che Bergoglio si esprime in questi termini, ma mai lo aveva fatto con tanta brutalità.

A questo punto viene da chiedersi: e il papato stesso? Che senso ha?

A Singapore i cristiani di tutti i tipi rappresentano circa il 19 percento della popolazione, i buddisti il ​​31 percento e i musulmani il 15 percento, con significative minoranze indù e sikh. Non a caso, nello stesso discorso Bergoglio ha detto: “Per il dialogo interreligioso tra i giovani, ci vuole coraggio… Si può anche avere questo coraggio e usarlo per cose che non ci aiutano, oppure si può usare per andare avanti e impegnarsi nel dialogo. Una cosa che aiuta molto è rispettare il dialogo. Voglio dirvi una cosa storica: ogni dittatura nella storia, la prima cosa che fa è togliere il dialogo”.

La solita retorica del dialogo, alla quale Bergoglio ha aggiunto annotazioni su due temi che tocca di continuo: l’uso corretto della tecnologia e i pericoli del bullismo, soprattutto nei confronti dei giovani con disabilità. Cose che potrebbe dire chiunque.

Dopo aver ascoltato le parole di Bergoglio un sacerdote ha scritto a Duc in altum: “È finita. Detto papale papale”.

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