Le vostre lettere a “Duc in altum” sulla questione del papa eretico

Cari amici di Duc in altum, dopo il mio articolo Bergoglio l’ideologo che sovverte la realtà. E ci spinge nel ginepraio del papa eretico e gli interventi di Fabio Battiston e Antonio Polazzo [qui], altre lettere stanno arrivando al blog per affrontare l’argomento. Ringrazio tutti e ne propongo qui alcune. Se desiderate intervenire, scrivete a: blogducinaltum301@gmail.com. 

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Caro Valli,

mi sembra che Antonio Polazzo [qui] abbia colpito nel segno. Nella realtà, chi contraddice le parole di Nostro Signor Gesù Cristo non solo non è papa, ma è fuori dalla religione cristiana, non solo dalla Chiesa cattolica. Che rimanga papa dal punto di vista legale non cambia il dato reale.

Cordiali saluti

Oreste Sartore

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Caro Valli,

belle entrambe le repliche di Battiston e Polazzo [qui] al suo precedente articolo [qui] sul papa eretico, a sua volta molto interessante. Mi vorrei soffermare su Polazzo, soprattutto perché fa una giusta distinzione, tra realtà e legalità, che come cattolici avremmo dovuto considerare anche in altre occasioni. E che rappresenta un punto qualificante dello strabismo di cui soprattutto la società italiana è vittima. Ad esempio, non è una legge che può rendere buono quello che è cattivo (penso all’aborto) proprio perché la realtà (l’aborto è male) precede il giudizio formale (l’aborto è legale). E questo rende giustizia e rimette al loro posto quanti confondono legalità e giustizia. Così, tutte le disquisizioni sulla legittimità dell’elezione del papa lasciano il tempo che trovano di fronte alla realtà delle eresie manifeste che egli diffonde; eresie che restano tali anche se dichiarate da un’autorità insediatasi “a norma di legge”. Da ciò, la stupidità delle divisioni tra i sostenitori di diverse prospettive “legali” sull’effettiva natura di pontefice dell’attuale vescovo di Roma (don Minutella, monsignor Viganò eccetera) a fronte della realtà di quello che lo stesso predica.

La lettera di Polazzo mi ha colpito anche perché afferma una realtà in un certo senso “consolante”, alla quale avevo già pensato nei momenti di maggiore sconforto: se Jorge Mario Bergoglio fosse effettivamente papa questo sarebbe un vulnus mortale per la Chiesa, se non una contraddizione dottrinale che potrebbe impattare direttamente sulla fede stessa. Meglio quindi il dubbio che non lo sia, il che lascia intatta la speranza che una Chiesa-Chiesa sussista ancora al di fuori della sua portata, e questo non è poco.

Marco Bertolini

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