Quando monsignor Lefebvre spiegava: “Ecco perché la Chiesa conciliare è una Chiesa scismatica”

L’arcivescovo Marcel Lefebvre scrisse il 29 giugno 1976, in occasione della sospensione a divinis comminatagli da Paolo VI:

“La Chiesa conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa cattolica quale è sempre stata. Essa ha i suoi nuovi dogmi, il suo nuovo sacerdozio, le sue nuove istituzioni, il suo nuovo culto, tutti già condannati dalla Chiesa in molti documenti, ufficiali e definitivi”.

“Questa Chiesa conciliare è scismatica, perché ha preso per base per il suo aggiornamento principi opposti a quelli della Chiesa cattolica, come la nuova concezione della Messa espressa ai numeri 5 della Prefazione al [decreto] Missale Romanum e 7 del suo primo capitolo, che attribuisce all’assemblea un ruolo sacerdotale che non può esercitare; come similmente il naturale — vale qui a dire divino — diritto di ogni persona e di ogni gruppo di persone alla libertà religiosa”.

“Questo diritto alla libertà religiosa è blasfemo, perché attribuisce a Dio scopi che distruggono la Sua Maestà, la Sua Gloria, la Sua Regalità. Questo diritto implica libertà di coscienza, libertà di pensiero, e tutte le libertà massoniche. La Chiesa che afferma tali errori è al tempo stesso scismatica ed eretica. Questa Chiesa conciliare è, pertanto, non cattolica. Nella misura in cui Papa, vescovi, preti e fedeli aderiscono a questa nuova Chiesa, essi si separano dalla Chiesa cattolica.”

Monsignor Lefebvre, un anno prima della consacrazione di quattro vescovi per la Fraternità San Pio X, in una Lettera ai futuri vescovi del 29 agosto 1987, spiegò:

“Miei cari amici, la Sede di Pietro e i posti di autorità in Roma essendo occupati da anticristi, la distruzione del Regno di Nostro Signore viene condotta rapidamente anche dentro il Suo Corpo Mistico quaggiù, specialmente attraverso la corruzione della Santa Messa che è sia la splendida espressione del trionfo di Nostro Signore sulla Croce — Regnavit a Ligno Deus — sia la sorgente dell’estensione del Suo regno sulle anime e sulle società.”

Monsignor Castro Mayer, in una intervista rilasciata al Jornal da Tarde, affermò:

“La Chiesa che aderisce formalmente e totalmente al Vaticano II con le sue eresie non è, né potrebbe essere, la Chiesa di Gesù Cristo. Per appartenere alla Chiesa cattolica, alla Chiesa di Gesù Cristo, è necessario avere la Fede, cioè non mettere in dubbio o negare alcun articolo della Rivelazione. Orbene, la Chiesa del Vaticano II accetta dottrine che sono eretiche, come abbiamo visto” (The Roman Catholic, agosto 1985).

I veri pastori sono lungimiranti, onesti, chiari. Il loro parlare è “sì sì, no no”

Fonte: marcellefebvre.blogspot.com

 

 

 

 

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