Altre vostre opinioni su Medjugorje

Caro Valli,

sto seguendo con particolare interesse sul suo blog la diatriba circa il fenomeno Medjugorje.

L’argomento mi tocca molto da vicino. Per anni sono stato uno strenuo difensore e propagatore di tale fenomeno. Convinto estimatore di padre Livio e frequente ascoltatore di Radio Maria. Ho partecipato poi a numerosi pellegrinaggi, incontri sul tema e conosciuto tanta gente e amici con cui condividere questa particolare esperienza. Nel 2014 è arrivata la svolta, in particolare dopo un famoso messaggio del veggente Ivan in cui la “Gospa” avrebbe detto: “Pregate per il mio amatissimo Santo Padre pregate per la sua missione della pace”. Dopo aver letto quel messaggio qualcosa in me iniziò a scricchiolare. All’epoca già nutrivo seri dubbi sul sincero operato di Bergoglio nella Chiesa. Inquieto, mi misi a indagare sull’intero fenomeno, aprendomi al confronto con le opinioni dei detrattori. Cercai quindi di approfondire le loro ragioni e in particolare quella del vescovo di Mostar e delle varie commissioni che all’epoca si pronunciarono col “Non costat”. Mi si aprì un mondo fino allora sconosciuto, che mi fece letteralmente traballare e anche disgustare. Così pian piano, con dolore, ma spinto dall’amore per la verità, arrivai alla conclusione che tutto ciò non poteva essere opera di Dio.

Padre Livio è sempre stato irriducibile sostenitore della virtù dell’obbedienza alle gerarchie, propriamente intesa come adempimento alla volontà di Dio. Incredibilmente, non ha mai detto quasi nulla sul fatto che i protagonisti del fenomeno da lui sostenuto, veggenti e frati, sono stati sin dagli inizi sfrontatamente indisciplinati e ribelli, spesso guidati nel loro disubbidire dalla stessa “Gospa” con messaggi ad hoc. Molti di questi religiosi hanno ricevuto gravi provvedimenti disciplinari e persino scomuniche dall’autorità ecclesiale.

Padre Slavko, lì venerato quasi come un santo, morì a Medjugorje anche se da tempo gli era stato impartito l’ordine di trasferirsi. Padre Tomislav, una delle guide spirituali iniziali dei veggenti, ha fondato una sua comunità e infine è stato scomunicato nel 2020 (6). Padre Jozo fu per un certo periodo sospeso a divinis per disobbedienza ai superiori. Emblematici i casi dei due frati Vego e Prusina, anche loro colpiti da provvedimenti disciplinari, ma incoraggiati a disobbedire dalla stessa “Gospa” tramite “messaggi” riportati dai veggenti.

Molti potrebbero obbiettare: “Ma alcuni di questi protagonisti avevano doni carismatici, quindi sono sante persone, uomini di Dio”. Rispondo per esperienza personale. Avere doni spirituali non vuol dire santità in automatico. Nella santità è l’umiltà che conta. Ricordiamoci poi le parole di nostro Signore: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità” (Mt7, 22-23).

A volte leggo che alcuni dicono che è opera di Dio, adulterata nel tempo dal diavolo. A mio avviso è avvenuto l’esatto contrario: il buon Dio agisce con la sua Misericordia nei cuori in cui c’è sincera apertura e possibilità di ravvedimento al di là del contesto. La salvezza di un’anima ha la priorità assoluta per Dio.

Lessi tempo fa la clamorosa testimonianza di una donna che si convertii grazie a Bergoglio e a quei suoi gesti tanto popolari che lo caratterizzarono specie nei primi anni, per poi prenderne dolorosamente le distanze quando iniziarono a palesarsi quelle ambiguità dottrinali che noi tutti ora ben conosciamo. Sembra paradossale, ma è indicativo di come Dio possa agire.

Capisco che per chi è dentro, come succede nelle sette, è difficile scorgere facilmente l’inganno, anche per via di una forte propaganda a senso unico che ha nascosto sin dall’inizio quelle numerose pieghe fondamentali per giudicare la vera genuinità dell’evento. Inoltre, la durata del fenomeno, più di quarant’anni, ha contribuito a impolverare la maggior parte delle numerose questioni problematiche sorte nei primi tempi.

Per concludere. Questa estate ho partecipato a un edificante ritiro spirituale in montagna, di una settimana, organizzato dall’Istituto Cristo re Sommo Sacerdote. Lontano da tutto e tutti, le giornate erano scandite dai ritmi della liturgia, col santo rosario, l’Adorazione eucaristica, la santa messa, la confessione e direzione spirituale, il silenzio, catechesi e riflessioni personali sui patimenti di Cristo. Ricordo che pensai: “sono persuaso che se si dirottasse qui un pullman che va a Medjugorje e facessimo fare questa forte esperienza spirituale a quei pellegrini, certamente chissà quante numerose conversioni, grazie, miracoli…”

Un fraterno saluto

Daniel

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Caro Valli,

scrivo per far sapere che a proposito di Medjugorje concordo con ogni parola di Mario Grifone [qui].

Io sono una di quelle centinaia di migliaia di persone che si sono convertite, nel 2014, grazie ai messaggi della Madonna a Medjugorje, ma anche grazie anche ad altri messaggi ricevuti in altri luoghi di apparizioni, così come grazie al diario di santa Faustina Kowalska e la devozione alla Divina Misericordia.

Vado esclusivamente alla vetus ordo, spesso alle sante messe celebrate dalla Fraternità sacerdotale San Pio X, e il mio percorso è per me la prova che sminuire o demonizzare questi doni mistici da Gesù e Maria è un errore.

Meglio tenere il cuore umilmente aperto oppure tacere in umile silenzio.

Samantha Pascale 

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Caro Valli,

ecco la mia testimonianza su Medjugorje.

Desideravo fin dall’adolescenza viaggiare molto per conoscere sempre posti nuovi; ma dopo essere stata a Medjugorje nel settembre 1985 (quasi quarant’anni fa) non ho più desiderato altro che tornare ancora là.  Là era rimasto il mio cuore, in quel luogo benedetto.

A Medjugorje, in quel primo pellegrinaggio con mio marito, ho ricevuto grandi grazie spirituali. Nel mio intimo, dove albergavano zone oscure che causavano tristezza e angoscia, ha fatto irruzione la luce della grazia, e le tenebre sono svanite. Grazia grande è stata la conversione di mio marito, poi la guarigione del matrimonio.

Da allora ascolto sempre i messaggi che ogni mese la Vergine dà alla veggente, e questa dà alla parrocchia che li diffonde. In tutti i messaggi (e sono migliaia) si sente l’amore della madre che ha a cuore il  vero bene dei suoi figli, la salvezza eterna. Si sente la madre in apprensione per le loro scelte; la madre che conduce al Figlio e dice sempre, come ha detto alle nozze di Cana, “fate quello che Lui vi dirà”.

La Vergine si rivolge a noi dicendo “cari figli” ed esortandoci ad andare a Lui, a Nostro Signore Gesù Cristo. Lo chiama “mio Figlio”.

Ascoltando questi messaggi ci si sente figli della Madre – di una vera, santa madre – e fratelli del Signore Gesù. È una gioia immensa!

Ha detto un giorno: “Dove sono io c’è anche mio Figlio, e dove sono io e mio Figlio arriva anche Satana”.  Ha detto anche: “Satana vuole distruggere voi e il mondo che abitate” e “Satana è forte e vuole rubare il mio piano in questo luogo”. E ancora: “Sono venuta qui per proseguire quello che ho iniziato a Fatima”.

Questo è l’ultimo messaggio del 25 settembre 2024: “Cari figli! Per amore verso di voi Dio mi ha inviato in mezzo a voi per amarvi ed esortarvi alla preghiera e alla conversione. Per la pace in voi, nelle vostre famiglie e nel mondo. Figlioli, non dimenticate che la vera pace viene soltanto attraverso la preghiera, da Dio che è la vostra pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”. Sono parole stupende!

Per quanto riguarda i segreti – che sono dieci – ha detto che i primi due sono avvertimenti e il terzo sarà un segno bellissimo, indistruttibile, che sorgerà nel luogo in cui è apparsa. Un segno che vedranno tutti, anche quelli che non hanno creduto. “Ma – ha aggiunto – non aspettate quel segno per convertirvi perché per molti sarà troppo tardi”. Sappiamo che per il settimo segreto i veggenti hanno pianto molto e hanno chiesto alla Vergine di cancellarlo. Lei ha chiesto di pregare una novena, poi avrebbe risposto. Al termine della novena la Madonna ha detto che quell’avvenimento non si poteva cancellare, ma lei aveva ottenuto di mitigarlo.

Nel settembre 1985 varie circostanze mi avevano condotto a Medjugorje con mio marito. Era la prima volta che partecipavo a un pellegrinaggio.  Avevo sentito parlare di persone che a Medjugorje avevano visto segni nel sole. Io ero molto diffidente, pensavo a un’esperienza di preghiera, non mi interessavano i segni nel cielo. Poteva esserci esaltazione, suggestione. Pensavo che avrei dovuto stare molto attenta a non farmi ingannare.

In quei primi anni di apparizioni la Vergine dava un messaggio ogni settimana: il giovedì.  Eravamo nei giorni successivi alla festa dell’Esaltazione della Croce e di Maria Addolorata. Il giovedì precedente la Vergine aveva detto: “Pregate davanti alla Croce. Dalla Croce vengono grandi grazie”.

In quel tempo la Vergine appariva nella casa dei frati, che era a poca distanza dalla chiesa. L’apparizione era attesa dai veggenti nella casa dei francescani, mentre in chiesa si svolgevano le funzioni. All’inizio il parroco raccontava gli ultimi avvenimenti, poi c’era il rosario con i quindici misteri, quindi la santa messa e ancora l’adorazione. In tutto quasi tre ore di preghiera: dalle quattro alle sette del pomeriggio circa. Il messaggio della Madonna era atteso per le cinque e quaranta.

Mentre in chiesa si pregava il rosario, c’erano persone che lo pregavano fuori, nella piazzetta antistante la casa dei frati. Il primo giorno mio marito aveva deciso di unirsi alle persone che pregavano fuori; io invece avevo deciso di rimanere in chiesa, dove mi sentivo più al riparo da eventuali inganni e suggestioni. La sera mio marito riferisce di persone che avevano visto segni nel sole: chi vedeva il sole pulsare, chi roteare e chi vedeva un’ostia dentro il sole. Anche lui aveva visto dei segni: cerchi luminosi di vari colori attorno al sole, che scendevano a forma di imbuto e giungevano a toccare la casa dei frati.

Il giorno seguente decido anch’io di recitare il rosario fuori. Ed ecco quello che è successo. Durante il rosario, nell’avvicinarsi del momento dell’apparizione, ci sono persone che vedono i segni nel sole di cui mio marito mi aveva parlato. Io guardo, ma non vedo niente. Ai miei occhi il sole è normale. Dentro di me sono scettica, ma continuo a recitare il rosario guardando il cielo. Arriva l’ora del tramonto. Il cielo autunnale è terso, senza nubi; davanti a me le colline.  Alla mia destra, sulla cima della collina, la grande croce eretta dai parrocchiani nel 1933. A un tratto vedo una nuvoletta rosa luminosa salire da dietro le colline, poi ecco un’altra nuvoletta e ancora un’altra. Queste nuvolette procedono verso destra lungo la collina. Arrivate alla croce, si uniscono formando un cerchio perfetto attorno alla croce.  Provo una sensazione bellissima, di grande stupore, una meraviglia! Sono senza parole. Mentre ci sono persone che a gran voce raccontano di aver visto segni nel sole, io sono ammutolita.  Mentre sto guardando, a poco a poco la luce si affievolisce (come avviene quando c’è un arcobaleno), finché non vedo più la luce, ma solo la croce.

A questo punto una persona lontana da me a gran voce esclama: “C’è un’aureola luminosa attorno alla croce!”. La mia diffidenza è svanita. Sono certa di vivere fatti soprannaturali. Contemporaneamente ci sono persone che vedono segni diversi. C’è ci vede e chi non vede, e c’è chi vede lo stesso segno in momenti diversi, come è successo a me.

Altre cose bellissime sono accadute in quel pellegrinaggio, ma non mi voglio dilungare.

Vergine santa, madre di Gesù e madre nostra, prega per noi! Santi sposi Maria e Giuseppe, pregate per le nostre famiglie!

Paola Baravelli Pareschi

 

 

 

 

 

 

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